Eleganza e rigore tecnico Così lo Swan spiccò il volo
Storia di una barca che ha sedotto von Karajan e Ferragamo
Uno scambio dell’ultimo, e al Salone di Genova arriverà l’altro Swan 78 varato quest’anno, Kinina, al posto del preannunciato Haromi, che invece rientra a casa dopo la partecipazione alla Rolex Swan Cup appena conclusa a Porto Cervo.
È l’ennesima prova di quanto gli armatori Swan siano una «famiglia» coesa, accomunata dall’amore per queste barche a vela famose per la purezza delle linee, la sicurezza, la cura estrema in ogni dettaglio. Proprietari famosi (da Herbert von Karajan, che alla fine degli anni ‘70 veleggiava assieme alla moglie sul suo Swan 43 Helisara, al fotografo delle modelle Patrick Demarchelier con il suo Swan 53 Puffy, autore di un famoso servizio con Kate Moss, ambientato in barca), tutti innamorati di quella stessa eleganza che ha colpito anche Leonardo Ferragamo, arrivato oggi al 20esimo anno alla guida di Nautor’s Swan.
Un festeggiamento in regata, al timone di Cuordileone, classificato per un soffio secondo nella sua categoria: «C’era un’atmosfera speciale in questa edizione, con ben 110 imbarcazioni presenti», racconta al termine della competizione, «La nostra è una vera flotta, composta da armatori e velisti provenienti da tutto il mondo, ma qui siamo soprattutto degli amici che si ritrovano per condiviprimi L’ultimo modello Il nuovo Swan 78 Kinina di Nautor’s Swan, design German Frers, in mostra a Genova. A destra, Herbert von Karajan al timone dello Swan 43 Helisara (1978) foto James Andanson / Sygma Getty Images dere la loro passione».
Sì, perché fin dal 1966, anno della sua nascita a Pietarsaari, sul golfo di Botnia in Finlandia a 300 km dal Circolo polare artico, il cantiere Nautor’s Swan ha incontrato subito il cuore dei velisti. Il merito allora fu del fondatore Pekka Koskenkyla che ebbe l’intuizione di pensare a una barca a vela in vetroresina e legno, dalle elevate prestazioni, grande stabilità, leggera ma con ampi spazi interni. Da quel primo modello, lo Swan 36, 11 metri, che Pekka fece disegnare al famoso studio di design newyorchese Sparkman & Stephens, la fama degli Swan spiccò il volo con vari successi nelle regate e altri due modelli sviluppati. Ma dopo pochi anni, nel 1969, un incendio distrusse la Sala delle Assemblee del cantiere compromettendo una dozzina di scafi in costruzione. Eppure, quella che sembrava dover essere una battuta di arresto diventò invece l’occasione per imprimere un nuovo slancio: Pekka fece entrare nuovi investitori per finanziare la ricostruzione e introdusse nei anni ‘70 imbarcazioni più grandi ed eleganti. Oltre a nuove collaborazioni con designer famosi: prima Ron Holland e poi German Frers, diventato dagli anni ‘80 il progettista di tutti gli Swan.
Sotto la guida di Ferragamo, il filo conduttore rimane lo stile abbinato alle prestazioni sempre al massimo, anche nelle barche di dimensioni maggiori: «Dopo 50 anni però serviva un ripensamento. Oggi la nostre barche sono divise in tre linee: quella più tradizionale, dai 15 ai 24 metri, i Maxi - dai 98 ai 115 piedi e la Club Swan, con l’ultimo 50, una barca grintosa che punta alle performance, perfetta per un target giovane», spiega il vicepresidente Enrico Chieffi (lui stesso ex campione di vela). A Genova ci sarà lo Swan 78: «È ideale per la crociera, con interni ampi e confortevoli come un’imbarcazione ben più grande. Ma dalle ottime prestazioni in regata». Armatori sportivi sì, ma pronti a imbarcare famiglia e amici: «Italiani, ma anche nordici, e molti americani. Riservatissimi». E con il tratto comune del piacere per la manifattura di alto livello: ancora oggi nella sede storica di Pietarsaari le barche sono create partendo dallo stampo fino al più piccolo dettaglio. Inclusa quella sottile linea a freccia che sullo scafo sostituisce, con la discrezione tipica di Nautor’s Swan, la marca.