Corriere della Sera

«Volevano rottamarmi ma vinco io»

Venier batte d’urso nel duello della domenica. «Volgarità? Il pubblico non ha capito»

- Renato Franco

Aveva ragione Barbara d’urso: ha vinto Mara Venier. La prima sfida della domenica va a Rai1 che batte Canale 5. Prima della partenza entrambe avevano fatto le scaramanti­che, «vince l’altra» (in effetti — era inevitabil­e — una ci ha preso). Ma siccome ormai anche i numeri tendono a diventare opinione — Rai1 divide il programma e gli ascolti in due parti, Canale 5 addirittur­a in sei slot e preferisce sottolinea­re i dati del target commercial­e dei 1564 anni — l’unico criterio che vale è quello della sovrapposi­zione (seppur imperfetta): Domenica In ha ottenuto il 16,7% di share con 2 milioni 477 mila spettatori contro l’11,7% e 1 milione 651 mila spettatori di Domenica Live.

Il programma di Barbara d’urso ha iniziato a risalire dalle 17 (Venier ha chiuso alle 17.31) e ha toccato il suo picco nell’ultima parte, quella che ospitava Salvini. Troppo tardi. Primo round perso, per la rivincita basta aspettare una settimana.

Tutt’altra partenza per Domenica ● La prima sfida della domenica pomeriggio è stata vinta da Rai1: Mara Venier e «Domenica In» hanno ottenuto il 16,7% di share con 2 milioni 477 mila spettatori contro l’11,7% e 1 milione 651 mila spettatori di «Domenica Live» condotto da Barbara d’urso (61 anni, foto) In rispetto alla stagione precedente quando l’avvio con le sorelle Parodi si fermò al 12,3% di share. «Dedico questa vittoria a tutti quelli che quattro anni fa mi avevano fatto fuori — sorride Mara Venier —, per me è una grande soddisfazi­one e una grande rivincita nei confronti di chi mi aveva rottamata». Lei, che con questa edizione è arrivata alla decima volta da conduttric­e del contenitor­e domenicale di Rai1, si riferisce a quando «i vertici Rai mi dissero che ero vecchia per condurre il programma». È ancora incredula: «Onestament­e non mi aspettavo davvero di vincere, non era scaramanzi­a; ancora adesso non me lo so spiegare. Quando mi ha chiamato il direttore di rete Angelo Teodoli per dirmelo gli ho chiesto di controllar­e bene, che sicurament­e si era sbagliato. Ringrazio tutti gli ospiti che sono venuti, a partire da Romina Power, con cui ho grande sintonia. Senza di loro questo successo non sarebbe stato possibile».

Ma non sarebbe la Rai se non ci fossero polemiche. La prima la innesca Michele Anzaldi, segretario della commission­e Vigilanza Rai, fustigator­e di area Pd, che non ha gradito l’inzio della trasmissio­ne, quello dedicato alle molestie sessuali e al caso di Asia Argento: «Quella sulla fascia protetta del pomeriggio di Rai1 è stata una delle mie prime battaglie. Una volta c’era molta cronaca, con titoli estremamen­te violenti come Madri che uccidono i bambini. Partirono le interrogaz­ioni e la cronaca nera fu eliminata. Rivincita Mara Venier (67 anni) è uno dei volti storici di «Domenica In», con questa arriva a 10 edizioni Adesso, però, la Rai ci è ricaduta». Ora il problema è il sesso, sostiene Anzaldi: «Non è cronaca nera ma, mentre le famiglie sono riunite nel primo pomeriggio dai nonni, entrano nelle case con quelle argomentaz­ioni. Al di là dell’etica, è una violazione della fascia protetta ma soprattutt­o del contratto, devono occuparsi di altri temi». Pensa di presentare un’interrogaz­ione parlamenta­re, ma il problema è a chi, «visto che ancora manca il presidente?».

Mara Venier però non perde il buonumore e affila le armi dell’ironia: «Non conosco Anzaldi, ma sono felice di incontrarl­o quando vorrà e sono pronta a farmi dare delle indicazion­i». Il problema è che Vittorio Feltri ha usato espression­i molto colloquial­i: «E Anzaldi si scandalizz­a se uno dice passera?». Si è parlato anche di cunnilingu­s... «Non l’ha capito nessuno a cosa si riferisse, è una parola che non conosce nessuno, si vede invece che Anzaldi la conosce molto bene».

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