Inter, punto di svolta
Contro il Tottenham Spalletti cerca la scintilla giusta «Possiamo sbloccarci, la Champions regala emozioni»
sembra l’armata brancaleone.
Spalletti non si piega alle critiche, si assume la responsabilità del momentaccio («perché non c’è dubbio che lo sia, parlano i risultati»), ma è convinto di essere sulla buona strada. «Ho rivisto la partita con il Parma e non siamo andati così male. Ci è mancato il gol ed è una colpa grave, ma per 75 minuti abbiamo comandato il gioco». Serve una spintarella, una scintilla che scuota il gruppo e accenda la squadra. La prima notte europea, davanti ai quasi 70 mila di San Siro (per adesso venduti 62.500 biglietti) e contro una delle migliori squadre d’europa, potrebbe essere l’occasione giusta. L’inter non
Pochettino Abbiamo perso due partite? Non sono certo depresso
Riscatto Luciano Spalletti, 59 anni, guida l’allenamento dell’inter alla vigilia del debutto in Europa, dopo la sconfitta di sabato (Ansa)
parte con i favori del pronostico, meno pressioni e più leggerezza, libera, anche di sorprendere. Non sarà facile. Il Tottenham, che al mercato non ha cambiato neppure un giocatore, ha avuto un avvio lento ma l’anno scorso aveva vinto il girone davanti al Real Madrid prima di suicidarsi nel finale degli ottavi a Wembley con la Juventus.
L’esame è severo per la forza della rivale, il peso delle prime delusioni e l’urgenza di vincere per mettersi in una buona posizione in un girone complesso con il Barcellona di Messi e il Psv Eindhoven. Anche per l’inesperienza del gruppo, che in Europa potrebbe pesare. Sei dei potenziali undici titolari non hanno mai giocato una partita vera di Champions e dovranno compensare con l’entusiasmo e un pizzico di incoscienza. La difesa a tre è quasi una necessità visto che difficilmente D’ambrosio sarà disponibile, Nainggolan e Perisic avranno il compito di sostenere Icardi, che vive emozioni contrastanti: è al debutto nella Coppa tanto inseguita, ma ancora alla ricerca del primo gol stagionale e atteso da un confronto durissimo con Harry Kane, il cecchino del Tottenham e dell’inghilterra, il sogno proibito di Florentino Perez che voleva rimpiazzare Cristiano Ronaldo con l’inglese. Maurito si dice tranquillo e sul «matchday programme» ha parole al miele: «Sono cresciuto grazie all’inter che mi ha dato tantissimo». Vorrebbe
ripagarla con un gol per accendere la sua stagione e aiutare la squadra a riprendersi San Siro. Il fortino è diventato una specie di tabù, considerando che i nerazzurri non vincono in casa da quattro partite, le ultime due dell’anno scorso con Juventus e Sassuolo e quelle con il Torino e il Parma in questo avvio malinconico. «Ma credo nella svolta — insiste Spalletti —, la Champions ti dà emozioni irripetibili».
Il Tottenham, come i nerazzurri, non sta attraversando il suo momento migliore, ha perso le ultime due di Premier ed è in emergenza. Il mago Pochettino sembra non farsene un cruccio, scatta foto dentro San Siro, come un tifoso qualsiasi e filosofeggia: «Non mi sono esaltato dopo tre vittorie, non mi deprimo per due sconfitte». Anche per i bianchi di Londra è una partita verità.