I tormenti di Cassani Nibali, Aru e Moscon punte di un Mondiale con troppe incognite
Davide Cassani cerca disperatamente una punta per il Mondiale in linea di Innsbruck, il 30 settembre. Dopo una Vuelta tormentata, la sua prima scelta (Nibali, foto) non è al momento all’altezza del compito. La seconda (Fabio Aru) rischia addirittura la panchina se sabato, al Memorial Pantani, non si metterà in luce. La terza opzione, Gianni Moscon, è brillante ma difetta di tenuta alla distanza. Con realismo mescolato a pretattica, Cassani ha presentato ieri a Milano una
Inter-parma: sullo 0-0, il difensore del Parma Dimarco colpisce con il gomito in area. L’arbitro Manganiello decide di non affidarsi alla Var e non concede il calcio di rigore (poi Dimarco segnerà l’1-0). Un altro episodio aveva coinvolto l’inter nella prima giornata contro il Sassuolo (Ipp) bozza della Nazionale per il Mondiale più duro degli ultimi 30 anni. A fianco dei tre big, il c.t. dovrà scegliere 5 elementi da una rosa di 8: Brambilla, Cataldo, Caruso, De Marchi, Formolo, Pellizotti, Pozzovivo e Visconti. Squadra esperta (solo tre gli Under 30) per una gara dove, secondo Cassani, i favoriti sono «Olanda, Francia, Spagna e Colombia, che controlleranno la corsa, oltre agli Yates e Roglic come punte isolate». I tormenti del c.t. nascono dalla mancata crescita della condizione di Nibali
Udinese-torino: Alejandro Berenguer segna con un colpo di testa, ma l’arbitro Valeri fischia un fuorigioco prima che l’azione sia finita. Nel tondo, si vede invece il giocatore spagnolo che è in posizione regolare sul lancio di Iago Falque. L’azione andava fatta terminare e rivista alla Var nell’ultima settimana della Vuelta, giustificatissima dai postumi della caduta al Tour, dalla crisi fisica e psicologica di Aru e dalla lontananza dalle gare di Moscon per via della squalifica. Ma il tempo per recuperare non manca e l’esperienza di De Marchi, Caruso e soci hanno pochi eguali. Cassani è ottimista: «Dopo tre settimane senza acuti, come Ronaldo, anche Nibali può sbloccarsi al Mondiale». mezzo, andatevi a rivedere l’azione.
Una tesi diffusa è che i guai nascano dal fatto che l’ifab, l’organismo che stabilisce le regole del gioco, in estate abbia deciso di aggiungere l’aggettivo «evidenti» accanto a «chiari errori» limitando quindi la sfera dei casi revisionabili allo schermo. Gli arbitri tuttavia assicurano che utilizzo e interpretazione non sono cambiati. Eppure le chiamate sono in netto calo. Quindi?
Quel che di sicuro manca è un responsabile Var, dopo che ad agosto il quotato Rosetti ha lasciato per prendere il posto di Collina come designatore Uefa. Un sostituto non c’è, evidentemente perché s’è creduto che una figura ad hoc non servisse più, che bastasse il solo Rizzoli, il quale però con Rosetti aveva creato un ticket vincente che è stato alla base dell’indiscutibile successo del progetto. «Non c’è fretta, siamo rodati» era la motivazione. Invece ora un responsabile arriverà, fanno sapere dalla Lega, e sarà una scelta condivisa con gli arbitri. Forse non sarebbe cambiato nulla, ma ci si poteva pensare prima.