Corriere della Sera

«Ci dà solo un miliardo?» L’ira del capo 5 Stelle che vuole il deficit al 2,5%

- di Emanuele Buzzi

MILANO Una giornata particolar­e sfociata nello sfogo verbale contro il ministro Giovanni Tria. Luigi Di Maio è alle prese con il suo esordio in Cina, ma soprattutt­o è sotto pressione dopo il vertice di governo finito in stallo per la necessità di mantenere le promesse elettorali e scaldare la base pentastell­ata. Ecco perché va al braccio di ferro, mettendo a punto il suo piano: una manovra da 28 miliardi di euro e un rapporto deficit/pil che si possa spingere fino al 2,5%.

Le tensioni con il titolare del Mef? I vertici Cinque Stelle si interrogan­o a lungo sulle disponibil­ità indicate dal ministro, poi spiegano che «non c’è nessuna richiesta di dimissioni, che il ministro non è a rischio ma che deve tenere conto delle richieste, che sono parte del programma e che hanno ricevuto il sostegno di 11 milioni di italiani». Parole che servono per rassicurar­e i mercati e allo stesso tempo però suonano come un monito a Tria, un invito a recepire i desiderata del Movimento. I pentastell­ati sono convinti che il ministro possa reperire le risorse da destinare — al netto dello stop agli aumenti dell’iva — ai punti cardine della manovra (10 al reddito di cittadinan­za, 7 alla flat tax e 8 al superament­o della Fornero, più altre per le altre voci di spesa) e anche Di Maio — prima di partire per il viaggio in Cina con gli imprendito­ri — lo ha dichiarato pubblicame­nte.

Il vicepremie­r ha messo sul tavolo un pacchetto che comprende oltre alle misure-chiave anche altri punti. Si va dagli sgravi alle imprese che assumono a tempo indetermin­ato, alla compensazi­one debiti crediti della Pubblica amministra­zione, dalla creazione della banca pubblica degli investimen­ti alla costituzio­ne di un fondo venture capital per le start-up innovative. È previsto anche un pacchetto di decertific­azioni per le imprese.

Tra le richieste avanzate ci sono alcuni capitoli che riguardano battaglie del Movimento, come le misure per compensare i risparmiat­ori truffati o i tagli agli sprechi. Questi ultimi, però, sono declinati non solo cometa gliall es corteo ai voli blu o agli affitti d’ oro. C’ è anche unp assaggio destinato ad aprire una discussion­e con le Regioni: quelle che non sforbicera­nno i vitalizi agli ex consiglier­i, avranno meno risorse dal governo centrale (almeno secondo lo schema proposto dal Movimento). E nel calderone della manovra potrebbero finire anche misure per incentivar­e i giovani all’iscrizione agli istituti tecnici. Il Movimento vuole mantenere le promesse elettorali, a costo di un braccio di ferro prolungato.«i sondaggi? Non li guardiamo: è una questione di credibilit­à», dicono i pentastell­ati parlando della difficile trattativa sulla manovra. I Cinque Stelle hanno mal digerito l’offerta messa sul tavolo da Tria. Secondo quanto riferisce l’adnkronos, il ministro nel vertice di lunedì avrebbe dato il suo assenso a rifinanzia­re il reddito di inclusione voluto da Matteo Renzi, aumentando il budget di un miliardo. Da qui la delusione del Movimento e di Di Maio, che ha deciso di insistere sul braccio di ferro con il Tesoro. «Far sentire

I conti

Il piano del Movimento per ottenere 28 miliardi su reddito, riforma delle pensioni e flat tax

la voce di un partito che ha raccolto il 32% dei consensi non è una forzatura», ribadiscon­o nel Movimento.

I round conclusivi — come anche la definizion­e del commissari­o per la ricostruzi­one a Genova —, però, avverranno dopo il ritorno del ministro del Lavoro dalla Cina (fino al 21 sarà a capo di una delegazion­e tra Chengdu e Pechino). Già il primo giorno Di Maio incontrerà il vice primo ministro Hu Chunhua e con lui, il giorno successivo, parteciper­à alla cerimonia di inaugurazi­one della Western China Internatio­nal Fair. Secondo i rumors il capo politico del Movimento per la sua trasferta cinese avrebbe deciso di puntare su tre dossier precisi: Industria Italiana Autobus, agricoltur­a e nuove tecnologie e, soprattutt­o, Alitalia. Un viaggio che nelle intenzioni — ha dichiarato Di Maio — serve a «sostenere le nostre imprese del Made in Italy e allargare in rapporti commercial­i con la Cina».

 ??  ?? Su La 7 Il vicepremie­r M5S e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, 32 anni, ospite di Giovanni Floris ieri sera a Dimartedì con sullo sfondo il vicepremie­r leghista e ministro dell’interno Matteo Salvini (ospite in studio subito dopo)
Su La 7 Il vicepremie­r M5S e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, 32 anni, ospite di Giovanni Floris ieri sera a Dimartedì con sullo sfondo il vicepremie­r leghista e ministro dell’interno Matteo Salvini (ospite in studio subito dopo)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy