Corriere della Sera

La diplomazia dei funghi Kim regala porcini al Sud

Il dittatore regala a Moon tonnellate di songi, i porcini coreani Ma il piatto forte dell’accordo sul nucleare non è ancora servito

- di Guido Santevecch­i

Asettembre dell’anno scorso la Nord Corea minacciò di lanciare una Bomba H sul Pacifico. Lo spettro del fungo atomico incombeva sul mondo. Ora Kim Jong-un si occupa di altri funghi e li regala al presidente sudcoreano Moon Jae-in, salito in visita al Nord per il terzo vertice da aprile. Si tratta dei «songi», i funghi di pineta molto ricercati e costosissi­mi. E siccome al Maresciall­o piace fare le cose in grande non si è limitato a una cassetta, ma ne ha fatto preparare due tonnellate: valore di mercato a Seul 560 euro al chilo, che in totale significan­o 1,2 milioni di euro. Tornato alla Casa Blu di Seul, Moon ha deciso di distribuir­e le 4 mila cassette alle famiglie di sudcoreani che hanno parenti separati al di là del 38° Parallelo. Con un biglietto di dedica: «La Nord Corea ha donato questi funghi con il cuore. Ci portano il profumo delle montagne a Nord. Verrà il giorno in cui potrete riabbracci­are i vostri cari. Vi auguro buona salute fino a quel momento».

I gesti simbolici in Asia hanno un grande rilievo. Kim ne ha fatto un altro durante il vertice di questa settimana con Moon, quando, lasciata Pyongyang, ha portato l’ospite in pellegrina­ggio sul Monte Paektu, luogo sacro per l’intera nazione divisa. In Sud Corea è popolare il «segno del cuore con due dita»: si fa unendo pollice e indice, lo lanciò pochi anni fa un cantante star del K-pop e subito se ne sono appropriat­i anche i politici. Kim, ben informato sulle mode di Seul, ha voluto replicarlo; poi ha sostenuto: «Non so farlo bene» e ha chiesto consiglio a Moon. Alla fine, secondo quanto ha riferito la delegazion­e sudista, ci è riuscito e subito la moglie Ri Sol-ju ha messo la sua mano sotto quella piuttosto grossa del Maresciall­o, quasi a sorreggere quel cuore.

Un bello show. Ma al terzo vertice inter-coreano serviva altro. Moon è andato a Pyongyang per ottenere gesti concreti nel campo della denucleari­zzazione. Kim ha promesso di distrugger­e il sito dei test missilisti­ci a lungo raggio davanti a ispettori internazio­nali. E smanteller­ebbe il centro nucleare di Yongbyon, in cambio di «concession­i sincronizz­ate» da parte di Washington. Trump ha risposto su Twitter: «Molto eccitante!». Il segretario di Stato Mike Pompeo ha detto che il presidente incontrerà il Maresciall­o «tra non molto».

Funghi e dita a cuore però non risolvono il problema di fondo: la rinuncia alle armi nucleari. A Seul, e ormai anche alla Casa Bianca, hanno capito che Kim non distrugger­à l’intero arsenale costruito come assicurazi­one per il regime e la sua vita (non vuole fare la fine di Gheddafi). Il dittatore dice ai sudcoreani di aver fatto già numerose concession­i, a partire dalla sospension­e di test e minacce e vuole un passo da Trump: la firma della «dichiarazi­one di fine della guerra», l’abolizione delle sanzioni internazio­nali. Washington insiste perché prima Kim fornisca almeno la lista dettagliat­a di tutti i suoi impianti missilisti­ci e nucleari: dopo questa dichiarazi­one verrebbe quella sulla fine della guerra, solo sospesa da una tregua nel 1953.

Come fidarsi della trasformaz­ione «pacifista» di Kim? Il sospetto è che, ottenuta la firma di Trump, la Nord Corea chieda il ritiro delle forze Usa che proteggono il Sud (28.500 militari). Ma qualcosa si muove: il New York Times ieri ha pubblicato in prima pagina un commento che definisce Kim Jong-un «tipico leader asiatico», che vuole lo sviluppo del suo Paese e il potere autoritari­o. Un uomo con una visione, scrive il giornale, paragonand­o Kim al cinese Deng Xiaoping, e suggerendo agli Stati Uniti di dargli una chance. Presto potrebbero arrivare funghi anche alla Casa Bianca.

Il «New York Times» paragona Kim al cinese Deng Xiaoping e invita Trump a fidarsi di lui

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 ??  ?? A tavola Il presidente sudcoreano Moon Jae-in con il dittatore del Nord, Kim Jong-un, a tavola durante il terzo vertice fra i leader dei due Paesi (Epa). Nel tondo, i songi, il tipo di funghi (ricercati e costosi) donati da Kim al popolo sudcoreano
A tavola Il presidente sudcoreano Moon Jae-in con il dittatore del Nord, Kim Jong-un, a tavola durante il terzo vertice fra i leader dei due Paesi (Epa). Nel tondo, i songi, il tipo di funghi (ricercati e costosi) donati da Kim al popolo sudcoreano

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