«Ma parlare a nome nostro è stato un errore»
ROMA «È vero che era un audio privato e per questo si è preso qualche licenza in più, ma Casalino ha sbagliato perché ha parlato a nome del gruppo dei 5 Stelle». Luigi Gallo, deputato M5S, presidente della Commissione Cultura e considerato vicino a Roberto Fico, attacca Rocco Casalino.
Perché?
«Casalino è il portavoce del premier, non può parlare a nome nostro. È molto grave che vengano fatte affermazioni per conto del gruppo».
Non è la prima volta. Casalino è il capo della comunicazione M5S, oltre che portavoce del premier.
«È chiaro che chi lavora per la comunicazione è un dipendente da soggetti politici che sono legittimati dal voto e quindi non può travalicare il suo ruolo. La comunicazione non può diventare un soggetto politico».
A volte lo diventa.
«Voglio sperare che questo sia un caso singolo. Altrimenti devo credere che quando escono virgolettati anonimi del
Chi è
Luigi Gallo, 49 anni, M5S, eletto deputato nel 2013 e confermato nel 2018
gruppo o di parlamentari sono pure invenzioni della comunicazione. Io credo che debba essere riportato nei ranghi di dipendente di Palazzo Chigi».
Che pensa del contenuto?
«Innanzitutto non mi riconosco nello stile».
E le accuse al Mef?
«A parte i toni, il problema c’è e non possiamo far finta di non vederlo. A volte ci sono macchine burocratiche che non rispondono a valutazioni politiche legittime. La pubblica amministrazione non può agire in maniera arbitraria: deve rispondere agli indirizzi politici».
Vale anche per il reddito di cittadinanza?
«Certo, dobbiamo fare di tutto perché il reddito di cittadinanza diventi realtà e si concretizzi. È la nostra misura più importante».