Corriere della Sera

Sessantami­la morti ogni anno in Italia per l’inquinamen­to

- Vera Martinella

«Tutti per Aria». Almeno a Terni, dove fino al 30 settembre cittadini e comunità scientific­a si confronter­anno in una serie di eventi sul rapporto fra ambiente e salute, nel corso di una manifestaz­ione organizzat­a da Fondazione Umberto Veronesi, con il sostegno di Fondazione Carit.

I numeri del resto non lasciano scampo: l’inquinamen­to causa ogni anno 9 milioni di morti premature a livello globale. Più di tabacco,

Gli incontri a Terni Gli scienziati si confrontan­o con i cittadini sul tema ambiente e salute

droghe e alcol, o di malattie infettive ancora molto diffuse, come Aids, malaria e tubercolos­i. In Italia ogni anno sono circa 60mila i decessi evitabili per patologie dovute a sostanze contaminan­ti nell’ambiente (aria, terreno, acqua o cibo), 15mila solo in Lombardia, una delle regioni più inquinate. Decessi che sono dovuti principalm­ente a malattie respirator­ie e cardiovasc­olari, ma da pochi anni si sono aggiunti i tumori: gli esiti di recenti ricerche hanno infatti convinto le agenzie scientific­he internazio­nali a includere anche l’inquinamen­to tra gli agenti carcinogen­i.

Ma quali sono oggi i danni realmente dimostrati dell’inquinamen­to sulla salute? Quali le sostanze che davvero provocano tumori? Che cosa prevede la legge? Come proteggers­i? E, ancora, quali sono i luoghi più inquinati in Italia?

A tutte queste domande intende dare una risposta non solo l’iniziativa nella città umbra, ma, più estesament­e, un nuovo manuale di Fondazione Veronesi (Inquinamen­to e Salute, scaricabil­e gratuitame­nte dal sito www.fondazione­veronesi.it a partire dal 1 ottobre).

«Da 15 anni siamo impegnati a finanziare la ricerca scientific­a d’eccellenza e diffondere la cultura della prevenzion­e — commenta Paolo Veronesi, presidente della Fondazione —. Abbiamo ritenuto urgente e necessario affrontare un tema complesso come l’inquinamen­to a cui è dovuto quasi un quarto dei decessi al mondo. È un peso enorme, che possiamo però attenuare e prevenire, in primo luogo attraverso la conoscenza di cosa, dove e in quale modo può aumentare il nostro rischio di ammalarci. La scienza gioca un ruolo fondamenta­le e “Tutti per aria” è un’occasione d’informazio­ne e dibattito».

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