Auto elettriche, meno spese e più Pil
Gli esperti all’aspen Institute: Italia favorita dal calo dell’import di petrolio
Il punto di arrivo è la scomparsa delle auto con motori benzina o diesel. La transizione verso la mobilità ecosostenibile prefigura un cambiamento che analisti ed economisti studiano da tempo per valutare in che misura l’economia beneficerà dei trasporti ecosostenibili. Il documento «Fuelling Italy’s Future», elaborato da European Climate Foundation, Cambridge Econometrics, Transport and Environment ed Enel Foundation, presentato all’aspen Institute, evidenzia numeri importanti: «Nel 2030 la spesa annua per il carburante di un’auto di piccole dimensioni sarà inferiore in media di 353 euro a quella del 2020», indica l’analisi. Nel 2030 il proprietario di un’auto elettrica di piccole dimensioni risparmierà in media 917 euro all’anno sui costi di carburante e di manutenzione, recuperando così i costi maggiori per l’acquisto rispetto a un veicolo convenzionale. Sempre nel 2030 lo studio calcola in 2,3 miliardi di euro di Pil il valore della ricchezza aggiuntiva ottenuta grazie al taglio delle importazioni di petrolio. I nuovi posti di lavoro creati sono stimati pari a 19.225 unità. Sul versante delle emissioni di anidride carbonica e di ossido di azoto delle auto, la riduzione prevista sarà rispettivamente del 32% e del 65% rispetto ai livelli del 2017. «La mobilità elettrica non va subita ma sostenuta, noi lo stiamo facendo con un piano per l’infrastruttura di ricarica — osserva Carlo Tamburi, direttore Italia del Gruppo Enel — che prevede l’installazione di 7 mila colonnine di ricarica entro il 2020 e 14 mila entro il 2022. Stiamo inoltre promuovendo una carta dei Comuni con le Città metropolitane per una visione complessiva del settore».