Venier contro D’urso: la sfida (simbolica) dei contenitori domenicali
Ci sono inerzie nella comunicazione che hanno origini in un passato che pare superato: una di queste è la sfida della domenica televisiva fra i contenitori delle due generaliste, che ci riporta agli anni Ottanta e Novanta.
Ora di Mara Venier contro Barbara D’urso si è molto discusso, ricorrendo anche ai numeri contrapposti degli ascolti medi, le share e le sovrapposizioni. La notizia è che, tornando alla tradizione (della conduzione e dei contenuti) Rai1 ha vinto la sfida, dopo la sfortunata stagione di Cristina Parodi. La parte più forte del programma è quella iniziale, col dibattito in studio sul «caso» Asia Argento: 2.477.000 spettatori, 16,7% di share. La seconda parte (dopo le ore 16.00) ha tenuto la supremazia fino alle 17.30, con 2.142.000 spettatori, 16,5% di share. Di fatto, nella sovrapposizione fra i due programmi, Rai1 è sempre sopra Canale 5, nonostante sia abitudine di Mediaset frammentare i programmi in innumerevoli parti, al fine di generare un po’ di «creatività» e poter poi riaggregare i dati a piacere (sarebbe invece buona cosa tornare alla chiarezza nella comunicazione).
La parte più consistente di «Domenica Live» raccoglie 1.651.000 spettatori, 11,7% di share, e il programma si riprende decisamente dopo le 17.30 per la concomitanza di tre cause: la fine di «Domenica in», l’intervista a Salvini e l’arrivo di Malgioglio (1.978.000 spettatori, 16,5% di share). Mara Venier vince perché catalizza il pubblico più anziano (quasi il 60% ha più di 65 anni), mentre D’urso fatica ancora a mobilitare le spettatrici più giovani (13,2% miglior share fra spettatori con età tra 45 e 54 anni). La portata della sfida però è solamente simbolica: la domenica pomeriggio, davanti al video c’è la metà del pubblico di un comune prime time; degli spettatori, quasi due terzi viaggia nel mare magnum dei canali digitali, pay, mini-generalisti e tematici. (a. g.)
In collaborazione con Massimo Scaglioni,
elaborazione Geca Italia su dati Auditel