Meno tasse, debito più alto Di Maio: copiamo Macron
Vertice sui conti tra il premier, Tria e Franco
Incontri informali, riunioni, calcoli. La manovra entra nella fase più calda, con il premier Conte che dice «bisogna curare tutti i dettagli fino all’ultimo». Ma la novità arriva dalla Francia dove si tagliano le tasse: una misura voluta da Macron per dare una spinta all’economia. Un taglio finanziato attraverso l’aumento del deficit dal 2,6 al 2,8%. Una mossa che spinge Di Maio a dire che bisogna copiare i francesi e fare una «manovra del popolo». Ma i conti di Roma non sono quelli di Parigi.
La giornata è un susseguirsi di riunioni. Il premier Giuseppe Conte tiene un vertice in mattinata che precede il Consiglio dei ministri, con lui partecipano i due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, oltre che i ministri Giovanni Tria, Paolo Savona e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Sono ore di febbrili negoziati (il premier ha ricevuto il Ragioniere generale dello Stato Daniele Franco) per elaborare entro la settimana la nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza) che prelude alla legge di bilancio. A ricordarlo è lo stesso Conte prima dell’ultimo vertice in serata per «curare tutti i dettagli fino all’ultimo». La cronaca però è catalizzata da una novità che accade lontano da Roma. In Francia il governo conferma il taglio delle tasse pari a 24,8 miliardi di euro, una misura, voluta da Emmanuel Macron per dare una spinta all’economia, finanziata con l’aumento del rapporto tra il deficit e il Pil, dal 2,6 al 2,8%.
Una mossa che presta a Di Maio la sponda per la strategia dei prossimi giorni, quando sarà deciso se fissare il rapporto tra deficit e ricchezza italiana all’1,6% o se allargare le maglie, avvicinando il 2%. Il vice premier e ministro dello Sviluppo Economico parla di «manovra del popolo» che «aiuta gli ultimi e fa la guerra ai potenti». Un’immagine per ribadire che la legge di Bilancio conterrà «il reddito di cittadinanza, il superamento della Fornero e i soldi per i truffati delle banche». Poi l’affondo:«siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia. I soldi ci sono e si possono finalmente spendere a favore dei cittadini. Possiamo fare anche meglio di Macron, meno del 2,8%. Se la Francia fa il 2,8% è perché una serie di dogmi europei sono superati».
Di Maio indica:«manterremo le promesse e manterremo i conti in ordine. Non ci saranno tagli ai servizi sanitari. La salute dei cittadini è la cosa più importante — aggiungendo una nuova stoccata ai tecnici del Tesoro — dobbiamo allontanare i dirigenti politicizzati, eliminare gli sprechi e fare nuove assunzioni». Un ennesimo annuncio che a Francoforte, il presidente della Bce Mario Draghi, non commenta, salvo ripetere che le dichiarazioni estive sulle misure di bilancio «hanno fatto dei danni, le famiglie e le imprese oggi pagano alle banche tassi più alti di prima. Questo è accaduto in Italia e non in altri paesi». Non a caso, lo spread tra Btp e Bund archivia la seduta in rialzo a quota 242,9 punti base.
Sulla manovra si esprime il presidente dell’inps, Tito Boeri, per bollare il condono previdenziale come «pericolosissimo, un’operazione suicida».