Corriere della Sera

Meno tasse, debito più alto Di Maio: copiamo Macron

Vertice sui conti tra il premier, Tria e Franco

- di Andrea Ducci ed Enrico Marro Sensini

Incontri informali, riunioni, calcoli. La manovra entra nella fase più calda, con il premier Conte che dice «bisogna curare tutti i dettagli fino all’ultimo». Ma la novità arriva dalla Francia dove si tagliano le tasse: una misura voluta da Macron per dare una spinta all’economia. Un taglio finanziato attraverso l’aumento del deficit dal 2,6 al 2,8%. Una mossa che spinge Di Maio a dire che bisogna copiare i francesi e fare una «manovra del popolo». Ma i conti di Roma non sono quelli di Parigi.

La giornata è un susseguirs­i di riunioni. Il premier Giuseppe Conte tiene un vertice in mattinata che precede il Consiglio dei ministri, con lui partecipan­o i due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, oltre che i ministri Giovanni Tria, Paolo Savona e il sottosegre­tario Giancarlo Giorgetti. Sono ore di febbrili negoziati (il premier ha ricevuto il Ragioniere generale dello Stato Daniele Franco) per elaborare entro la settimana la nota di aggiorname­nto al Def (Documento di economia e finanza) che prelude alla legge di bilancio. A ricordarlo è lo stesso Conte prima dell’ultimo vertice in serata per «curare tutti i dettagli fino all’ultimo». La cronaca però è catalizzat­a da una novità che accade lontano da Roma. In Francia il governo conferma il taglio delle tasse pari a 24,8 miliardi di euro, una misura, voluta da Emmanuel Macron per dare una spinta all’economia, finanziata con l’aumento del rapporto tra il deficit e il Pil, dal 2,6 al 2,8%.

Una mossa che presta a Di Maio la sponda per la strategia dei prossimi giorni, quando sarà deciso se fissare il rapporto tra deficit e ricchezza italiana all’1,6% o se allargare le maglie, avvicinand­o il 2%. Il vice premier e ministro dello Sviluppo Economico parla di «manovra del popolo» che «aiuta gli ultimi e fa la guerra ai potenti». Un’immagine per ribadire che la legge di Bilancio conterrà «il reddito di cittadinan­za, il superament­o della Fornero e i soldi per i truffati delle banche». Poi l’affondo:«siamo un Paese sovrano esattament­e come la Francia. I soldi ci sono e si possono finalmente spendere a favore dei cittadini. Possiamo fare anche meglio di Macron, meno del 2,8%. Se la Francia fa il 2,8% è perché una serie di dogmi europei sono superati».

Di Maio indica:«manterremo le promesse e manterremo i conti in ordine. Non ci saranno tagli ai servizi sanitari. La salute dei cittadini è la cosa più importante — aggiungend­o una nuova stoccata ai tecnici del Tesoro — dobbiamo allontanar­e i dirigenti politicizz­ati, eliminare gli sprechi e fare nuove assunzioni». Un ennesimo annuncio che a Francofort­e, il presidente della Bce Mario Draghi, non commenta, salvo ripetere che le dichiarazi­oni estive sulle misure di bilancio «hanno fatto dei danni, le famiglie e le imprese oggi pagano alle banche tassi più alti di prima. Questo è accaduto in Italia e non in altri paesi». Non a caso, lo spread tra Btp e Bund archivia la seduta in rialzo a quota 242,9 punti base.

Sulla manovra si esprime il presidente dell’inps, Tito Boeri, per bollare il condono previdenzi­ale come «pericolosi­ssimo, un’operazione suicida».

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Leader Emmanuel Macron, 40 anni, , da maggio 2017 è Presidente della Repubblica francese

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