Corriere della Sera

Versace ceduta allo stilista del pop

La maison della Medusa all’americano Michael Kors. Per Donatella e Salvo quote di minoranza

- di Matteo Persivale e Maria Silvia Sacchi

Un ex startupper che ama il pop: Michael Kors, 59 anni, è il nuovo proprietar­io del marchio Versace. Acquistato per una cifra che si aggira sui due miliardi di dollari. Per Donatella e Salvo Versace riservate delle quote di minoranza nell’azienda.

A tarda sera i lavori erano ancora in corso, anche se l’intesa ormai raggiunta. Per una valutazion­e di oltre 2 miliardi di dollari (ieri sera si parlava di 2,2) Versace diventa di proprietà americana. A comprare è (sarebbe: la comunicazi­one ufficiale non c’è ancora e per tutto il giorno dalle società sono arrivati solo «no comment» o i telefoni squillavan­o a vuoto) Michael Kors che, con l’acquisto della società della Medusa, certifica definitiva­mente la propria volontà di creare un gruppo del lusso iniziata un anno fa con l’ingresso in Jimmy Choo. Secondo le indiscrezi­oni filtrate in giornata, nessuno della famiglia Versace uscirà dalla compagine societaria, restando con una quota di minoranza. A vendere tutta la propria quota sarà invece Blackstone, il fondo Usa che nel 2014 aveva rilevato il 20%. Da quel che si è compreso, è stato proprio il fondo americano a spingere per una cessione, non essendosi concretizz­ata la prevista quotazione in Borsa.

L’accordo non piace, però, troppo agli investitor­i come testimonia­to dal titolo di Kors che, quotato a New York, ieri ha perso oltre l’8%. Kors ha pagato molto Versace, secondo gli analisti troppo. Se le cifre saranno confermate la maison italiana è stata valutata quasi tre volte il fatturato del 2017 (668 milioni di euro) e quasi 43 volte il margine operativo lordo (44,6 milioni nel 2017). D’altra parte Blackstone quattro anni fa aveva valutato Versace 1 miliardo di euro. Ed è stato proprio di fronte al prezzo che si è fermato François-henri Pinault, il patron di Kering che era in trattative con la famiglia da prima dell’estate.

Ma l’operazione non piace nemmeno al governo italiano. Il vicepremie­r Matteo Salvini, nel corso di Quarta repubblica su Rete4, ha detto infatti ieri che «sono liberista, ma sono stufo che i migliori marchi della moda, dell’alimentazi­one, della tecnologia italiana vengano comprati all’estero». Preoccupat­i i sindacati per i quali «rinunciamo ad un altro pezzo importante del made in Italy, a un tassello significat­ivo della storia sociale ed economica del Paese», ha detto Nora Garofalo, segretaria generale Femca-cisl.

Sicurament­e non è stato un passaggio indolore nemmeno per i fratelli Santo e Donatella Versace e per la figlia di Donatella, Allegra, che hanno condotto l’azienda dopo la morte improvvisa di Gianni Versace, ucciso a Miami nel 1997 nel momento massimo di successo. Seppure proprio Donatella a fine giugno avesse detto in una intervista all’economia del Corriere di essere favorevole ad alleanze. Prima che Gianni Versace morisse la maison aveva lavorato per un’integrazio­ne con Gucci, poi sfumata. «Credo di essere tra la poche a sostenere e ad avere delle relazioni molto belle con altri stilisti italiani e non, da Alessandro Michele a Pierpaolo Piccioli. Se ci fossero i presuppost­i di creare un dialogo migliore non sarei sicurament­e un ostacolo», aveva detto. E oggi Donatella parlerà ai dipendenti spiegando il perché di questo passo.

Ma l’operazione Kors-versace mostra anche altro: un ritorno della «febbre» da acquisizio­ni che aveva caratteriz­zato i primi anni Duemila. Allora erano stati i francesi a dominare la scena.

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Donatella Versace sfila con le top model Carla Bruni, Claudia Schiffer e Naomi Campbell
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 ??  ?? Anni NovantaUn decennio indimentic­abile per Versace: gli anni del successo internazio­nale, delle super top che riempiono le sfilate di Gianni, quello degli abiti iconici (come il lungo indossato da Elizabeth Hurley), gli anni in cui Lady Diana cambia look e veste Versace. Il decennio, anche, della morte dello stilista, assassinat­o il 15 luglio 1997
Anni NovantaUn decennio indimentic­abile per Versace: gli anni del successo internazio­nale, delle super top che riempiono le sfilate di Gianni, quello degli abiti iconici (come il lungo indossato da Elizabeth Hurley), gli anni in cui Lady Diana cambia look e veste Versace. Il decennio, anche, della morte dello stilista, assassinat­o il 15 luglio 1997

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