Corriere della Sera

La fiera delle promesse

- di Francesco Verderami

Il 14 agosto crollava il ponte di Genova. Un mese e mezzo di dichiarazi­oni, promesse e proclami. Ecco la cronistori­a del provvedime­nto «d’emergenza».

Il 14 agosto crolla a Genova il ponte Morandi, provocando la morte di 43 persone. Il 15 agosto si riunisce nel capoluogo ligure il Consiglio dei ministri: «Lo Stato c’è», dice il premier Conte. Il 16 agosto il governator­e ligure Toti lancia un appello: «Fate presto». Il 17 agosto il vicepremie­r Di Maio annuncia che «il governo è pronto a sostenere Genova anche con un decreto». Ecco la cronistori­a del provvedime­nto «d’urgenza».

18 agosto Società Autostrade sostiene di avere «un progetto che ci permetterà di ricostruir­e il ponte in 8 mesi».

19 agosto Di Maio ribadisce che il governo vuole revocare la concession­e ad Autostrade, e che il nuovo ponte sarà costruito «con i loro soldi» ma da una «società pubblica».

21 agosto Toti «pretende» il nuovo ponte «entro un anno», ma l’ordine degli architetti liguri prevede che «solo per spostare i detriti serviranno 12 mesi».

23 agosto Fincantier­i si dice pronta ad operare con il ministero delle Infrastrut­ture per la costruzion­e del nuovo ponte.

26 agosto Il sottosegre­tario Giorgetti spiega che «non si può pensare di nazionaliz­zare senza che si sia prima concluso l’iter della revoca o della decadenza della concession­e autostrada­le».

30 agosto Il vicepremie­r Salvini assicura che il decreto sarà presentato «in pochi giorni» in Consiglio dei ministri e precisa che sulla nazionaliz­zazione di Autostrade «si sta per ora studiando».

7 settembre Di Maio ripete che Autostrade non rifarà il ponte, mentre nelle stesse ore Toti incontra i vertici di Autostrade e parla di un nuovo viadotto «costruito insieme a Fincantier­i».

10 settembre Di Maio assicura che «c’è l’accordo» con Salvini per nazionaliz­zare Autostrade, e il sottosegre­tario alle Infrastrut­ture Dell’orco informa che «il decreto arriverà questa settimana in Consiglio dei ministri».

11 settembre Il sottosegre­tario alle Infrastrut­ture Rixi spiega che — a fronte del rischio di ricorsi — il governo «sta parlando con la Commission­e europea, per assicurars­i che non sorgano problemi».

13 settembre Il premier annuncia alla stampa il decreto, votato «salvo intese» (cioè senza accordo) in Consiglio dei ministri.

14 settembre Conte si reca a Genova per la commemoraz­ione delle vittime e smentisce divisioni nel governo sul decreto: «Ecco il testo. E non è vuoto».

15 settembre Il sottosegre­tario Rixi sostiene che nel decreto «mancano ancora i dettagli finali con gli enti locali».

17 settembre Conte ammette che «non c’è al momento l’identikit» del commissari­o alla ricostruzi­one: «Sarà nominato entro dieci giorni dall’entrata in vigore del decreto».

18 settembre Conte sostiene che il governo ha «definito i dettagli» con gli enti locali.

20 settembre Il ministro alle Infrastrut­ture Toninelli assicura di avere «il decreto in mano».

21 settembre Il ministro Toninelli garantisce che «il decreto verrà pubblicato nelle prossime ore sulla Gazzetta Ufficiale».

22 settembre Emergono dubbi sulle qualifiche di Fincantier­i per la ricostruzi­one.

23 settembre Il governator­e ligure Toti dice che «non ci sono ancora certezze sui numeri del decreto per Genova». Lo stesso giorno il vicepremie­r Salvini spiega che «la scelta del commissari­o è troppo importante, e siccome bisogna far bene non è un problema prendersi qualche giorno in più per varare il decreto».

24 settembre Il premier sostiene che per il decreto «stiamo aspettando i riscontri del ministero dell’economia. Confidiamo di inviarlo già domani al Quirinale, se i riscontri arriverann­o». Nelle stesse ore Toti commenta: «Cosa stia bloccando il decreto dovete chiederlo a Palazzo Chigi». In precedenza aveva detto: «Se continua così non basteranno nove anni per rifare il ponte».

Ps: la Cina ha appena inaugurato il ponte sul mare più lungo del mondo. Per costruire una struttura di 55 km sono serviti otto anni di lavori.

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