Amazon, Sda, Bartolini e Lidl: le assunzioni della logistica
I piani e le selezioni di aziende e agenzie per il lavoro. Come crescere nell’economia dell’ultimo miglio
MILANO Potremmo definirla come economia dell’ultimo miglio. Sostenuta dal boom del commercio elettronico. Trascinata dalle applicazioni di cibo a domicilio. Amplificata dalla grande distribuzione che offre sempre più spesso il servizio di consegna della spesa. Sta facendo aumentare a dismisura la richiesta delle aziende di una serie di profili che investono la filiera della logistica: autisti, fattorini, mulettisti, magazzinieri. Non proprio professioni ad alto valore aggiunto, ma decisive per attenuare l’«insostenibile velocità dei pacchi» come l’ha definita Freight Leaders Council, la maggiore associazione di settore: traffico congestionato, zone ad accesso limitato nelle città, parcheggi inesistenti, carenza di portieri negli stabili, orari inconciliabili tra i destinatari della merce e l’attività dei corrieri.
Ecco perché si sta strutturando sempre più l’intermediazione delle agenzie per il lavoro come Adecco, Randstad, Manpower e Gi Group. Per carrellisti e magazzinieri le paghe oscillano tra i 17 e i 23mila euro lordi all’anno, ma prospera ancora un sottobosco di illegalità (tra lavori in nero e finte partite iva) gestito da alcune società cooperative che non utilizzano la cornice del contratto nazionale.
Ad ogni modo si tratta di profili ricercatissimi soprattutto tra Piacenza e Verona, i due snodi principali della logistica italiana e sedi distributive di molte grandi aziende. In questo momento si segnalano un centinaio di offerte in tutta Italia da parte dei corrieri espresso Sda e Bartolini. Anche Amazon, nel centro logistico di Vercelli, e il marchio tedesco della grande distribuzione Lidl stanno cercando personale di magazzino. Come Stefanel, Zara e soprattutto il gruppo Brico, che è alla ricerca anche di profili senza esperienza. La novità però è quella segnalata da un recente studio del Politecnico di Milano che rileva la crescita dei magazzini in città, che stanno per questo alimentando anche la domanda di contratti di locazione di box e pertinenze. Piccoli depositi — sperimentati con successo già dalla stessa Amazon e da Ikea — che consentono di ridurre «sia la distanza rispetto ai punti di consegna, sia la dimensione minima per saturare il furgoncino predisposto per il servizio». La stella polare delle le aziende che vendono su piattaforme e-commerce è la velocità di consegna al cliente finale. L’obiettivo è quello di raggiungere la personalizzazione per ogni cliente. Consentendogli di ricevere il pacco la sera quando è a casa o nei giorni festivi. Amazon, per questo, sta ampliando quelli self-service.