L’inter fa fatica ma vince ancora
Battuta la Fiorentina con un altro gol nell’ultimo quarto d’ora Icardi e D’ambrosio decidono la sfida, proteste viola sul rigore
MILANO La prima vera notte d’autunno porta fortuna all’inter. Terza vittoria consecutiva, la prima in campionato a San Siro dopo cinque mesi, davanti a 55 mila anime festanti. Anche stavolta l’acuto da tre punti arriva nell’ultimo spicchio di partita. Segno che il carattere c’è. Sul resto bisogna lavorare.
D’ambrosio segna il gol decisivo quando la Fiorentina, che con Chiesa aveva pareggiato il rigore di Icardi, mette i rivali alle corde con una serie di azioni veloci e profonde. Spalletti può tirare un respiro di sollievo. Di strada la sua squadra ne deve fare parecchia, ma ha voglia di soffrire, di lottare, di stare attaccata alla partita. Inoltre ritrova Icardi, che si sblocca su rigore e nel momento della verità regala a D’ambrosio il pallone giusto.
L’inter fa un bel balzo in avanti, raggiunge la Fiorentina e il Sassuolo al terzo posto e confida che il peggio sia alle spalle. La Fiorentina non esce ridimensionata da San Siro. Soffre solo nella fase centrale del primo tempo, quando si allunga e l’inter preme. Ma è più rapida, più lesta, organizzata. Anche più ingenua: basta vedere come incassa il gol della sconfitta con una grave disattenzione difensiva.
La Fiorentina con Mirallas per Pjaca nell’undici titolare ed Edimilson per Gerson comincia meglio e alla prima occasione, proprio con il belga, colpisce il palo. L’inter però non è quella affannata delle ultime partite. Ha voglia e energia, soprattutto riesce a cambiare l’inerzia della partita costringendo i rivali ad abbassarsi moltissimo.
È il momento migliore dei nerazzurri. La Fiorentina sbaglia troppi palloni nelle ripartenze e si allunga un po’ consentendo ai rivali di mettere insieme tre occasioni nell’arco di sette minuti: un tiro sopra la traversa di Candreva, un destro centrale di Icardi dopo una percussione di Nainggonuto lan, un diagonale di Perisic fuori di poco. Quando Chiesa, con una giocata da campione, libera Simeone dentro l’area, i nerazzurri ringraziano Handanovic lesto nell’uscita. Il rigore sblocca il risultato un mi- prima dell’intervallo con l’aiuto della Var che qualche volta (contro il Parma) ti toglie e a volte ti dà. Icardi, implacabile, rompe il digiuno. I viola si lamentano, e pure molto: questione di polpastrelli, dicono.
Nel secondo tempo la Fiorentina ha comunque l’animo e il piglio giusti e riequilibra in fretta il risultato grazie a Chiesa, che causa la netta e sfortunata deviazione di Skriniar per il più banale degli autogol. La partita cresce di tono. Perché i viola, a differenza di quanto fatto a Napoli, non si accontentano. Così fa anche l’inter che però sbaglia moltissimo nella trequarti.
Pioli si gioca molto tirando via lo spento Simeone per Pjaca con Mirallas centravanti. Poi è la volta di Gerson per dare qualità al centrocampo. Spalletti, come a Genova, toglie Candreva, anche stavolta tra i migliori in campo, per Politano. La mossa coraggiosa è l’inserimento di Keita per l’ondivago Vecino con Nainggolan basso accanto a Brozovic in un 4-2-3-1 molto offensivo. Asamoah, già ammonito, rischia il rosso per un fallo su Chiesa. La Fiorentina insiste. Ma il gol lo segna l’inter. Grave l’ingenuità di Vitor Hugo sul raddoppio di D’ambrosio. Da applausi l’assist di Icardi. L’inter avanza. Non riempie gli occhi, ma vince. Qualcosa vorrà pur dire.
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