Interpretazioni d’autore e il tocco di Bob Wilson
Il direttore generale: grazie alla qualità abbiamo raggiunto una dimensione internazionale
O ltre ai 4 titoli del cartellone 2018, Anna Maria Meo cita due altri titoli che luccicano nella bacheca del Festival Verdi: «In primavera a Londra l’international Opera Awards ci ha indicati come Best Festival e lo Stiffelio creato da Graham Vick al teatro Farnese ha vinto il premio Abbiati della critica italiana come miglior spettacolo 2017» introduce il direttore generale del Regio di Parma, che vede in questi riconoscimenti il premio «per anni di lavoro e di crescita costante: nel 2017 abbiamo avuto 23mila spettatori e altri 20mila per Verdi Off, che non è un’appendice ma è organico alla vita musicale del Festival: cito, tra gli eventi, le 12 produzioni per i bambini».
È anche «la conferma della nostra dimensione internazionale; e questo grazie a un progetto: proporre solo versioni basate sulle edizioni critiche, grazie al supporto del Comitato Scientifico e la collaborazione con Casa Ricordi, ma con allestimenti originali». Esemplare di questa sinergia tra indagine musicologica e produzione artistica è Le Trouvère, versione francese del Trovatore, in scena al Teatro Farnese e basato sull’edizione critica realizzata per la prima volta al mondo da David Lawton. Ma a catalizzare le attenzioni dei melomani sarà anche l’allestimento suggerito a Robert Wilson dagli spazi unici del Farnese. «Un’architettura tutta lignea e barocca che entra a gamba tesa in qualunque scelta registica» illustra Meo: «Per questo abbiamo invitato a confrontarsi con le sue geometrie i grandi maestri della regia. Nel 2016 fu Peter Greenaway con Giovanna d’arco, l’anno scorso Graham Vick con lo Stiffelio insignito del premio Abbiati, ora tocca a Wilson firmare regia, scene e luci di questa rara versione». Roberta Mantegna sarà Léonore e Nino Surguladze Azucena, mentre Franco Vassallo sarà il Comte de Luna e Marco Spotti Fernand. L’orchestra e il coro del Comunale di Bologna, che ha coprodotto l’allestimento, saranno guidate da Roberto Abbado. Meo saluta «il debutto di Abbado come direttore musicale del Festival, ed è bello vedere confermata la collaborazione col Comunale di Bologna, le cui maestranze saranno impiegate anche in Un giorno di regno allestito in un altro teatro iconico, il Verdi di Busseto». A dirigerle sarà Francesco Pasqualetti, a dar voce ai personaggi i giovani talenti emersi dal 56° concorso internazionale Voci Verdiane di Busseto, mentre la regia è quella già storica di Pier Luigi Pizzi ripresa da Massimo Gasparon. Sarà il Regio di Parma ad ospitare il titolo inaugurale e l’ultimo dei quattro in locandina: il nuovo allestimento di Macbeth è firmato per la regia da Daniele Abbado. Sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del coro del Regio di Parma sale Philippe Auguin, con Luca Salsi - Macbeth, Michele Pertusi – Banco e Anna Pirozzi - Lady Macbeth. Stessa orchestra, stesso coro e un altro nuovo allestimento (firmato Andrea De Rosa) per Attila, diretta da Gelmetti; nel ruolo eponimo si alternano Zanellato e Pertusi, Demuro è Foresto mentre Odabella è Maria José Siri, protagonista del gala per il 205° compleanno di Verdi (10 ottobre) assieme a Pertusi, Salsi e Surguladze. (en. par.)