Nelle piazze e in provincia La città si riprende Peppino
Una manifestazione collaterale con spettacoli su tutto il territorio
suona brani verdiani, bande di ottoni faranno incursioni nelle osterie di Oltretorrente, dove gli anziani si ritrovano per giocare a carte, e altre sorprese in musica accadranno all’abbazia di Valserena, al Labirinto della Masone, alla Fondazione Magnani Rocca».
Parma si riprende Verdi. «Un festival diventa internazionale se ha una forte comunità che lo sostiene e lo accoglie — ricorda Minghetti —. Anche dove di rado arriva. Per esempio in ospedale. Le sue arie più allegre risuoneranno per i bambini del reparto oncologico del “Pietro Barilla”.
E nel carcere di massima sicurezza della città più di trenta sono i detenuti impegnati, sotto la guida di un maestro, in cori verdiani. Così bravi da coinvolgere nell’ascolto gli altri compagni di pena. Mentre una decina di donne migranti ospiti di un centro d’accoglienza, quasi tutte provenienti da Paesi africani, faranno rivivere a modo loro il dramma di Aida, schiava etiope».
Tra i momenti di maggior appeal, il concorso Verdirap, sfida creativa tra il mondo dell’opera e quello dell’hip hop. A innescare l’«incontro impossibile» sarà Otello, che già ha scatenato titoli come Desdemoni, Leon di Venezia, Gli occhi di Jago... Dodici i finalisti che si sfideranno al Teatro Regio, un solo vincitore.
«Far assaggiare la cultura del passato alle nuove generazioni è un’idea intelligente — interviene Carlo Arturo Quintavalle, storico dell’arte e parmense doc —. I musicisti si sono sempre confrontati con i colleghi dei secoli precedenti, quelli dell’800 con quelli del ‘700 e del ‘600... Ai miei tempi noi ragazzi si faceva la fila per andare nei loggioni a sentire l’opera, lunghissima se si trattava di Verdi, quasi inesistente se in cartellone c’era Wagner. Adesso è più raro vedere giovani in coda, ma queste contaminazioni sono feconde di sorprese. Ricreare il passato è un modo di farlo rivivere». Chi è
● Paolo Fresu, trombettista e filicornista. È originario di Berchidda (Sassari), dove ha dato vita al festival Time in Jazz. Ha al suo attivo oltre 350 dischi di cui più di 80 a suo nome. Nel 2010 ha aperto la sua etichetta discografica, la Tuk Music
La curatrice Minghetti: «Il festival deve arrivare anche là dove arriva di rado, così si crea una comunità»
● Dopo l’omaggio a Puccini nell’album In maggiore, il duo Fresu Bonaventura dedica un concerto al genio di Verdi, giocando e improvvisando con le melodie immortali del maestro (il 2 ottobre)