Ilva, in 400 hanno già scelto l’incentivo all’esodo
Iprimi 400 (e tra questi anche giovani lavoratori) hanno già deciso: preferiscono lasciare l’ilva usufruendo dell’incentivo di 100 mila euro lordi (circa 75 mila netti) lasciandosi alle spalle l’acciaieria. Ieri sono cominciate, a Taranto, le transazioni fra azienda e lavoratori interessati all’offerta. In teoria la platea potrebbe estendersi fino a 2.500 dipendenti: i fondi a disposizione, infatti, sono pari a 250 milioni di euro. La stima, però, è che alla fine aderiranno all’incentivo non più 1.000-1.500 dipendenti. I 100 mila euro si incassano solo se si va via entro gennaio 2019; poi, sino a fine aprile, l’indennizzo scende a 95 mila e decresce progressivamente col passare del tempo. L’incentivo verrà pagato dall’amministrazione straordinaria di Ilva con i soldi che incasserà dai canoni di affitto che verserà Arcelormittal, nuovo acquirente di Ilva. L’incentivo a scalare è uno dei tre pilastri dell’accordo raggiunto al Mise lo scorso 6 settembre. Gli altri due sono le 10.700 assunzioni che Arcelor Mittal effettuerà dall’ilva, di cui 8.200 nello stabilimento di Taranto, e la garanzia, da parte di Mittal, di una proposta di assunzione nel gruppo (dal 2023 al 2025) a chi, non venendo assunto da Arcelor e non essendo nemmeno interessato all’incentivo, resterà nei prossimi anni alle dipendenze di Ilva in amministrazione straordinaria, per le bonifiche.