Crescita estera ed energia dal vento, così la nuova Erg uscita dal petrolio
Per gli 80 anni di attività a ogni dipendente 3 mila euro tra azioni e una tantum
Ottanta azioni più una tantum di 1.500 euro ad ogni dipendente, in tutto circa 3 mila euro: la famiglia Garrone, attraverso la controllante San Quirico, ed Erg festeggiano così gli 80 anni del gruppo. «Un riconoscimento concreto alle nostre persone che hanno reso possibile l’ambizioso progetto di trasformazione del gruppo, da operatore petrolifero a produttore di energia elettrica da fonti rinnovabili», ha spiegato il presidente Edoardo Garrone. Erg è uscita completamente dal petrolio, dopo la cessione a gennaio di Totalerg ad Api, e ora è «il primo operatore nell’eolico in Italia e fra i primi dieci in Europa», ha sottolineato Alessandro Garrone, vicepresidente esecutivo.
L’attaccamento alle radici, Erg lo ha dimostrato anche donando 1 milione di euro al Comune di Genova per contribuire a progetti di riqualificazione e sviluppo sostenibile della Val Polcevera, colpita dal crollo del ponte Morandi. Edoardo Garrone ha ricordato che «in Val Polcevera è iniziata la nostra storia, perché lì il nonno costruì la prima raffineria». Di strada ne ha fatta il gruppo e l’anniversario è stata l’occasione per fare un bilancio della trasformazione a partire dal 2008, anno in cui Erg ha deciso di dire addio al petrolio. «Dal 2008 al 2018 abbiamo fatto dismissioni nel settore del petrolio per 3,6 miliardi — ha riassunto Alessandro Garrone —. In quegli stessi anni gli investimenti in energie rinnovabili sono stati pari a 4,3 miliardi. Dunque abbiamo investito più di quello che abbiamo incassato. E abbiamo distribuito dividendi per oltre 1 miliardo». Il portafoglio produttivo del gruppo Erg è composto per il 56% da eolico, per il 23% dall’idroelettrico, per l’11% dal gas naturale (una centrale cogenerativa ad alto rendimento a Priolo, in provincia di Siracusa) e per il 10% dal solare.
A marzo è stato presentato il piano industriale — prevede 1,7 miliardi di investimenti nel periodo 2018-2022 — «con un anno di anticipo perché sono intervenuti cambiamenti regolatori importanti: fino al 2016 gli incentivi avevano tariffe fisse, ora ci sono aste al ribasso e il prezzo dell’energia è diventato un elemento chiave della competizione», ha spiegato l’amministratore delegato Luca Bettonte. «Il nostro piano prevede una crescita organica in Germania, Francia e Gran Bretagna (Irlanda del Nord e Scozia, in particolare) per nuovi parchi eolici su cui lavoreremo da soli o in accordi di co-sviluppo», ha proseguito Bettonte, per il quale «ormai la grid parity è ampiamente superata sia nell’eolico sia nel solare». «In Italia sull’eolico abbiamo importanti progetti di repowering e di reblading», cioè le operazioni di sostituzione dell’intera torre eolica o delle sole pale con l’obiettivo di prolungare il ciclo di vita degli impianti.
La scelta fatta da Erg dieci anni fa si è dimostrata vincente. Il settore delle rinnovabili, ha concluso Bettonte, presenta una «redditività estremamente significativa: è una delle industrie a maggior tasso di crescita a livello mondiale».