I POLITICI SENZA COMPETENZE CHE NON VANNO OLTRE I LIKE
Caro direttore, prima dell’avvento dei social network l’opinione pubblica era così facilmente influenzabile? Io temo di no. Sui social network vedo a volte deliri dei politici senza contraddittorio; vedo tra gli elettori chi ne sa meno di me, ma sembra che ne sappia come un giornalista da editoriali in prima pagina. Poveri noi!
Caro signor Sostegni,
L’avvento di Internet, e in particolare dei social network, ha davvero cambiato la politica e il rapporto tra cittadini e rappresentanti. Sta crescendo una classe di politici che misura la bontà delle proprie idee e delle proprie iniziative esclusivamente con il numero di «like» e di «follower». Così tutto è un inseguirsi tra elettore ed eletto, un gioco di specchi assurdo e banale. I politici sono esattamente come me, seguono le mie passioni e i miei pregiudizi. In realtà mi aspetterei che i leader e i rappresentanti fossero migliori di me, avessero competenze e progetti da propormi. Io magari sarò più bravo a fare altro nei diversi ambiti della vita professionale e sociale.
L’altro effetto è che la politica dell’immediatezza si alimenta di sparate, soluzioni facili, parole categoriche e insulti all’avversario. Il confronto critico è azzerato, l’importante è ottenere il massimo del consenso in una campagna elettorale perpetua. E allora perché meravigliarsi se tantissime persone, come «Cetto La Qualunque», sproloquiano su ogni tema senza saperne nulla? O se abbondano ministri e governanti sprovvisti di qualsiasi competenza ma bravi a eccitare gli animi? I risultati, non solo negli ultimi mesi, sono davanti agli occhi di tutti.