Il Coni gioca d’anticipo e cambia la giustizia sportiva Calcio e basket non convinti
Come previsto: l’autoriforma della giustizia sportiva è stata approvata dal Consiglio Nazionale del Coni, che ha annunciato l’avvento di una sezione speciale del Collegio di garanzia chiamata a giudicare solo sulle controversie legate all’ammissione ai campionati professionistici, dalla serie A alla C di calcio, sino alla serie A di basket. Gabriele Gravina e Gianni Petrucci, i presidenti coinvolti, non sono entusiasti. «Ho votato sì con riserva e con grande amarezza. Per noi deve essere uno stimolo a eliminare le cause di questi processi», il commento di Gravina, presidente della Figc. Petrucci, numero uno della Federbasket, pone un interrogativo: «Voto a favore, ma non sono entusiasta. Siamo sicuri che i tempi del Collegio o del Tar siano più veloci della giustizia endofederale?».
Secca la replica di Malagò, che chiarisce il senso della riforma, cioè disinnescare l’invasione di campo della politica: «Ricordatevi che l’autorità vigilante era partita bypassando l’autonomia della giustizia sportiva». Ora vedremo se il governo eviterà di convertire in Legge il decreto del sottosegretario Giorgetti.
Le decisioni della nuova sezione speciale saranno appellabili al Tar e poi al Consiglio di Stato. Mentre la Federcalcio, cercando di mantenere fede ai principi dell’autonomia invocata dalla Fifa, sta lavorando per arrivare entro dicembre a una propria autoriforma delle licenze nazionali sul modello di quelle Uefa. L’idea è di creare all’interno della Covisoc, l’organo di controllo, una sezione di appello che in tempi rapidi (massimo 5 giorni) si occupi dei ricorsi. La riforma dunque c’è, ma si annuncia macchinosa. I gradi di giudizio, tra Federcalcio e Coni, dovrebbero essere 5. La differenza, rispetto a oggi, dovrebbero essere i tempi: rapidi e certi. Speriamo sia davvero così.