NELLA REPUBBLICA DEL «PRESSAPPOCO»
La repubblica del pressappoco. Doveva essere l’anti Draghi, l’uomo di punta dei pentastellati contro il governatore della Bce. Era solo un volgare taroccatore di lauree. L’eurodeputato Marco Valli, eletto nel 2014 anche in virtù di una laurea conseguita presso la Bocconi di Milano, inviato a Bruxelles per risolvere i problemi economici e monetari, baluardo grillino contro gli «euroinomani» è un ballista. Un’inchiesta de «Il Sole 24 Ore» ha svelato che Valli non si è mai laureato, né in Bocconi né altrove.
Eppure, dall’alto della sua incompetenza, bombardava Mario Draghi di interrogazioni, si vantava persino di aver convinto il governatore ad abbandonare l’eurozona.
Per i pressapochisti «eletti dal popolo», nel nome dell’onestà e della trasparenza, i criteri curricolari sono labili e indefiniti, non c’è un controllo a 370 gradi, come direbbe Barbara Lezzi. Questa volta, però, Valli ha sentito il bisogno di fare ammenda: «Desidero scusarmi prima di tutto con il Movimento 5 Stelle, coi cittadini, gli attivisti e i miei colleghi al Parlamento europeo per l’errore commesso…». Errore? Nella strategia del «pressapochismo organizzato» (come lo chiama la grande Franca Valeri) il dilettantismo e le bufale sono una virtù. Purtroppo, fa più danni un incompetente di un millantatore, anche se spesso le due cose scientemente coincidono.