Corriere della Sera

«Il segnale da recepire»

Il governator­e Zaia dopo le critiche dei 5 Stelle: «Serve, qui c’è il consenso di tutti»

- di Marco Cremonesi

MILANO «Se qualcuno nel cappello ha il coniglio, la grande idea, prego...». Luca Zaia parte piano. L’uscita di Luigi Di Maio sulla Pedemontan­a veneta («Un problema dal punto di vista economico e ambientale») non gli è piaciuta, ma il governator­e veneto non lo lascia trasparire: «Guardi, io nasco in campagna. Se ci fosse qualcuno che ha in tasca la soluzione per fare la superstrad­a facendo anche risparmiar­e dei soldi, si faccia avanti».

Non sarà che i 5 Stelle, sempliceme­nte, la Pedemontan­a non vogliono farla?

«Cosa devo dire? I 5 Stelle negli anni hanno fatto una campagna spaventosa contro quest’opera. Ora, cominciano a dire che l’infrastrut­tura serve, ma che i conti sono tutti sbagliati, che ingrasserà i privati... Intanto, prendo atto che i 5 Stelle non discutono più dell’utilità dell’opera ma solo sui contratti».

Presidente, ha visto? A Torino, a favore della Torino-lione ha manifestat­o qualche decina di migliaia di persone. La piazza non la tenta?

«Come le dicevo, io vengo dalla campagna. Nella mia ragione sociale c’è scritto “fare le robe”. Detto questo, quella manifestaz­ione è stata un segnale e da noi la Pedemontan­a è un’opera plebiscita­ria. Proprio i 5 Stelle che parlano di popolo e di Rousseau dovrebbero sapere che qui da noi, tolti i militanti politici, farebbero fatica a trovare una persona contraria. Si ricordi che i 36 sindaci interessat­i dal progetto hanno dato tutti parere favorevole. I veneti l’aspettano ed è normale che sia così».

Ci può ricordare il perché?

«La Pedemontan­a è la maggior opera pubblica in Italia, vale 2 miliardi e 258 milioni

per 94 chilometri di superstrad­a tra 36 Comuni con 14 caselli. Al servizio di un territorio che, pur essendo la vera pompa del pil, non dispone di un grande bypass tra le aree di Treviso, Montebellu­na, Bassano e Vicenza. Veda lei».

Ma allora perché i 5 Stelle non la vogliono?

«Ma non lo so... Chi rappresent­a a qualunque titolo le persone, invece di parlare con i giornali dovrebbe parlare con i procurator­i. Una bella deposizion­e volontaria. Io da mia mamma e mio papà sono stato educato all’onestà, la politica delle insinuazio­ni con me non attacca».

E dunque? Come se ne esce?

«Io penso che sia ragionevol­e per dei ministri porsi dei problemi. Quel che non posso accettare è che si dia, nella migliore delle ipotesi, degli incapaci agli amministra­tori. E che nella peggiore si faccia credere che qualcuno ci guadagna. Per questo rinnovo la mia proposta».

Quale?

«L’opera nasce nel 2002, è stata messa a gara e vinta, poi si è dovuto modificare il progetto sulla base contrattua­le di un progetto che, ripeto, era stato aggiudicat­o. Ma se esiste qualcuno che ha un piano concreto per migliorare le condizioni economiche della Pedemontan­a, io sono pronto: sono disposto a cedere il ruolo di concedente al ministero alle Infrastrut­ture. Tutto, ma questa agonia deve finire. Ricordo che ai primi di dicembre ne apriamo già una tratta e nel 2020 l’opera sarà completa».

Ne ha parlato con il vicepremie­r Salvini?

«Ma di che cosa? Lui sa perfettame­nte come la penso e come la pensiamo tutti».

 ??  ?? Governator­e Luca Zaia, 50 anni, è governator­e del Veneto dall’aprile del 2010 (Ansa)
Governator­e Luca Zaia, 50 anni, è governator­e del Veneto dall’aprile del 2010 (Ansa)

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