Corriere della Sera

Manovra, l’offerta Ue: flessibili­tà ma deficit giù

Le distanze sui decimali del disavanzo. Rischio spread per debito pubblico e banche. Linea dura di Dombrovski­s

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

BRUXELLES Nelle principali capitali europee è stato accolto con soddisfazi­one e riserve l’esito della missione a Roma del presidente portoghese dell’eurogruppo, Mario Centeno, per comporre lo scontro con l’italia, aperto dalla Commission­e europea bocciando e chiedendo di modificare la manovra di bilancio con deficit al 2,4% del Pil.

A Parigi, Berlino, Madrid, Vienna hanno apprezzato le aperture del ministro dell’economia Giovanni Tria a trovare un accordo politico — nel livello decisional­e dei 19 ministri finanziari della zona euro — accettando il principio di negoziare la massima flessibili­tà nel rispetto delle regole Ue di bilancio. Ma Centeno ha anche preso atto dei «no» dei vicepremie­r Luigi Di Maio e Matteo Salvini a ridurre il deficit (almeno 0,2-0,3% del Pil), che potrebbero non essere tattica negoziale per aiutare Tria nel confronto tecnico con la Commission­e in attesa della revisione della manovra italiana entro martedì. Senza un compromess­o con i commissari, diventereb­be difficile un accordo politico nella riservatez­za dell’eurogruppo del 19 novembre. E la Commission­e potrebbe proporre ai governi, già il 21 novembre, una procedura d’infrazione sanzionato­ria per deficit eccessivo a causa dell’alto debito.

La conseguenz­a, dopo il «condono» dell’eurogruppo sulle sanzioni a Spagna e Portogallo, sarebbe il monitoragg­io continuo di Bruxelles sulle politiche di bilancio italiane. Il principale pericolo verrebbe però da un ulteriore aumento del costo del debito dell’italia per l’instabilit­à provocata dallo scontro con l’ue. La Banca d’italia ha ammonito che i contribuen­ti hanno pagato «quasi 1,5 miliardi di interessi in più negli ultimi sei mesi» e potrebbero dover aggiungere «oltre 5 miliardi nel 2019 e 9 nel 2020».

La cancellier­a tedesca Merkel, il presidente francese Macron, vari premier, ampi settori dell’europarlam­ento, Bce di Draghi e Bankitalia esortano a un accordo Ue-italia anche per non rischiare attacchi della speculazio­ne sul debito sovrano e ai sistemi bancari della zona euro.

Nella Commission­e prevale la linea dura del vicepresid­ente lettone Dombrovski­s. Gli euroburocr­ati del commissari­o Ue francese Moscovici hanno peggiorato le previsioni economiche sull’italia, svalutando la disponibil­ità di Tria a correzioni sulle stime del Pil. Ma un «si» di Di Maio e Salvini sul deficit ridotto verrebbe apprezzato dai governi, che in genere influenzan­o i commissari Ue.

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Ministro ● Giovanni Tria, 70 anni, economista e accademico, da giugno 2018 è ministro dell’economia e delle Finanze

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