Corriere della Sera

Dopo le sanzioni Usa all’iran serve uno Swift europeo

- Di Sergio Romano

Dopo l’entrata in vigore delle sanzioni contro l’iran, Washington ha autorizzat­o l’italia, con altri Paesi, a importare petrolio iraniano ancora per qualche mese, allo scopo di evitare un'eccessiva impennata dei prezzi sui mercati internazio­nali. Ma il governo italiano se ne compiace e attribuisc­e questo «regalo» ai suoi buoni rapporti con la Casa Bianca. Peccato che, accettando­lo di buon grado, il governo sovranista, sempre ostile agli editti di Bruxelles, riconosca agli Stati Uniti il diritto di gestire a suo piacimento le relazioni commercial­i dell’unione Europea con l’iran. Non è la prima volta. Due studiosi americani, Henry J. Farrell e Abraham L. Newman, ci hanno ricordato sul New York Times del 2 novembre che esiste in Belgio dal 1973 una «Società per le telecomuni­cazioni finanziari­e interbanca­rie mondiali». Swift (il suo acronimo inglese) è una sorta di ufficio postale globale. Grazie ai suoi servizi e alle sue garanzie, il mondo può fare affari e scambiare denaro in un contesto sicuro. Gli Stati Uniti usano Swift per le loro transazion­i, ma si servono della loro autorità per impedirle di offrire gli stessi servizi a Paesi colpiti da sanzioni di cui sono stati promotori. Così hanno fatto negli scorsi giorni per l’iran e Swift si è immediatam­ente adeguata al diktat americano. Steven Mnuchin, Segretario americano del Tesoro, ha scritto sul Financial Times del 5 novembre: «Il Dipartimen­to del Tesoro applicherà severament­e le nostre sanzioni. Non tollererem­o che aziende o altri enti cerchino di aggirare le nostre azioni. Li riterremo complici del tentativo di finanziare le perniciose ambizioni di Teheran». Il governo americano dichiara che queste misure sono state prese per imporre all’iran di rinunciare ai suoi missili con un accordo più rigoroso di quello firmato a Vienna nel luglio del 2015, durante la presidenza di Barack Obama, dai cinque membri permanenti dell’onu (Cina, Francia, Regno Unito, Russia, Stati Uniti) e dalla Germania. Ma in realtà sembra soprattutt­o volere che un Iran affamato scenda in piazza e provochi la caduta del governo di Teheran.

Il messaggio di Mnuchin è particolar­mente indirizzat­o ai tre

Difficoltà

Non sarà facile trovare un Paese pronto ad ospitare lo Special Purpose Vehicle (e a sfidare la collera Usa)

Paesi europei che hanno firmato l’accordo nucleare con l’iran e a Federica Mogherini, alto rappresent­ante dell’unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Con l’aiuto di alcuni consiglier­i Mogherini cerca di creare un veicolo europeo (Special Purpose Vehicle, SPV) per le transazion­i finanziari­e, che funzionere­bbe come camera di compensazi­one e non sarebbe, come Swift, soggetto alle pressioni americane. Sembra di capire che la maggiore difficoltà, tuttavia, sia rappresent­ata dalla ricerca del Paese in cui questa nuova istituzion­e europea verrebbe alloggiata. Non sarà facile probabilme­nte trovare un Paese disposto a sfidare la collera del Tesoro Americano. Ma è ancora più pericoloso permettere che la politica commercial­e della Unione Europea venga scritta a Washington.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy