Ho chiesto al presidente di dimettersi Ma non sono un traditore
La vicenda
● Giovanna Venturini, ex segretaria di Carlo Sangalli, accusa il Presidente di Confcommercio di molestie sessuali
Per quindici anni sono stato a fianco del presidente Carlo Sangalli, cui sono sempre stato legato da un sentimento di amicizia, oltre che dalla mia lunga esperienza come dirigente (non di secondo piano): vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia, vicepresidente delegato all’organizzazione e, oggi, commissario di Confcommercio Roma. Il 7 giugno scorso, dunque, o sarei impazzito o, improvvisamente, sarei divenuto un «traditore», come ripetutamente mi appellano i «pretoriani» del presidente Sangalli nonostante lo stesso, come riportato in questi giorni da un quotidiano nazionale, mi abbia reputato «tra le persone più leali incontrate nella sua vita».
I motivi della richiesta di dimissioni formulata al presidente Sangalli sono tutti contenuti nella lettera dello scorso 7 giugno: nessun giudizio di colpevolezza e nessun atteggiamento moralistico viene espresso; ogni uomo, sulla Terra, è soggetto a debolezze e limiti.
In questi giorni Confcommercio è stata coinvolta impropriamente per vicende non ascrivibili all’organizzazione Confederale perché noi abbiamo scelto di metterci al suo servizio e non viceversa. Ritengo di aver agito in modo corretto e con senso di responsabilità in questa circostanza per me molto dolorosa sul piano umano e di grande criticità sotto l’aspetto organizzativo. La mia storia come imprenditore a Milano e a Roma — come dirigente sindacale e come uomo — parla per me: non consento a nessuno di definirmi un «complottista», tantomeno un «capo dei congiuranti». Per questo, e solo per questo, agirò contro chiunque continuerà a gettare discredito sulla mia persona.