Affido, da Milano a Palermo in piazza contro Pillon
Il disegno di legge leghista contestato da migliaia di donne. Salvini: «Andiamo avanti»
A Roma c’era anche una «papessa». A Bologna Black Mamba di Kill Bill. Ovunque le militanti di #Nonunadimeno. Migliaia di donne, da Torino a Palermo, hanno protestato contro la proposta leghista di affido condiviso che prevede l’abolizione dell’assegno di mantenimento. Gridando all’unisono: «Ha un’impostazione maschilista. Riporta l’italia almeno a 50 anni fa. Non va approvato».
Manifestazioni che hanno galvanizzato le partecipanti. Contrarie ai contenuti della norma che prevede una bigenitorialità anche delle location, costringendo il minore a fare da spola tra casa della madre e casa del papà.
Ma hanno lasciato del tutto indifferente Matteo Salvini: «La riforma dell’affido condiviso e del diritto di famiglia è una delle mie priorità», dichiara il leader della Lega, vicepresidente del Consiglio, padre separato. «Tutto è migliorabile, ma è assolutamente fondamentale. È un punto di partenza su cui lavorare. Ci sono troppe mamme, papà e nonni vittime dei tempi lunghi e di un’ingiustizia minorile che danneggia soprattutto i bambini».
Una visione contestata nei cortei della protesta. «Non va modificato, il disegno di legge va cancellato» hanno gridato a Palermo e a Milano. «Ci vogliono ancelle. Il ddl Pillon è una vendetta nei nostri confronti» hanno strillato con la «papessa» a Roma.
E a Cagliari, il sindaco ha puntato il dito contro l’artefice della norma, il leghista Pillon: «Il disegno di legge è proposto da un mediatore, con l’obbligo di rivolgersi ai mediatori in modo preventivo, obbligatorio e a pagamento. È la creazione di una professione per legge. C’è un conflitto di interessi».