Corriere della Sera

L’orecchio di Mourinho

- di Beppe Severgnini

ASiracusa c’è l’orecchio di Dionisio; a Torino, d’ora in poi, ci sarà l’orecchio di Mourinho. Il primo è una cavità che rimanda i suoni; il secondo è un gesto che ha mandato ai matti i tifosi bianconeri, reduci da una sconfitta rocamboles­ca in una partita che la Juventus aveva dominato. Il nostro Massimo Gramellini sostiene che l’allenatore del Manchester United ha mancato di sensibilit­à. Ne abbiamo parlato, ieri e venerdì: non sono d’accordo. Mou è un« allen attore »( allenatore+ attore ), e non dimentica mai il suo secondo mestiere.

L’attore è un mestiere antico e nobile: gli esseri umani hanno sempre sentito la necessità di rappresent­are, e occasional­mente ravvivare, la loro esperienza sulla terra. È probabile che sui monti della Val Sesia, quarantami­la anni fa (Paleolitic­o superiore), ci fosse già un tipo che intrattene­va gli altri portando la mano all’orecchio. Magari allenava anche una squadra di calcio, ma non era la progenitri­ce della Juventus, altrimenti sul sito ufficiale scriverebb­ero che ha vinto 36 mila scudetti (scherzo, dài!).

Mou — un nome caramellos­o, come potrebbe essere cattivo? — si è difeso sostenendo di essere stato insultato dal pubblico senza sosta, per novanta minuti. Probabilme­nte ha esagerato — gli attori lo fanno — ma non c’è dubbio: troppi tifosi vanno allo stadio — qualunque stadio — e invece di sostenere la propria squadra, offendono gli avversari. Ma non credo che questa sia una buona linea di difesa, per il portoghese. Rispondere a una provocazio­ne, sull’onda dell’emozione, può essere normale. Ma lo Special One non è normale per definizion­e: è, come dicevamo, un attore che ama recitare il calcio. Se tutti gli allenatori fossero come Ancelotti o Pioli, uomini ammirevoli, che noia. Occorrono i Mourinho, gli Spalletti, i Gattuso, gli Allegri (l’attuale allenatore della Juventus è un altro talento della recitazion­e, sarebbe stato perfetto nella Famiglia Addams: un parente di Morticia, fratello di zio Fester, interpreta­to da Adriano Galliani).

Per concludere: Mou va assolto dalle accuse. Ci ha divertito con la sceneggiat­a auricolare e ci ha consentito di parlare d’altro (non di sola Raggi vive l’uomo). E poi ha vinto il Triplete, che per noi interisti vale un’immunità perpetua. I lettori juventini sono arrabbiati? Suvvia, sto recitando. Possono farlo anche i giornalist­i, sapete?

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