Il Napoli riemerge e si salva con il Genoa
Gara sospesa, dopo il diluvio la rimonta vincente
Novantatré giorni dopo è un altro Napoli. Dalla Sampdoria al Genoa, sempre dentro Marassi, Ancelotti chiude il cerchio della rifondazione che diventa una consacrazione. Sarri è uno spettro lontano, il brutto anatroccolo strapazzato da Giampaolo è una principessa che al momento opportuno si traveste da guerriero e ribalta il Grifone su un campo reso impraticabile dalla pioggia. La vittoria in rimonta è figlia di un secondo tempo gagliardo in cui gli azzurri abbandonano il fioretto e impugnano la spada, ma anche delle mosse del leader calmo.
Ancelotti ribalta il Napoli nell’intervallo, togliendo Milik e Zielinski e lanciando Mertens e Fabian Ruiz, gli uomini che costruiscono il pari dopo la rete di Kouamè nel primo tempo. Il belga fornisce l’assist, lo spagnolo allarga il cuore dei seimila tifosi entusiasti. La vittoria arriva quattro minuti prima del novantesimo e poco importa se è un’autorete di Biraschi, benedetta dalla Var. Ancelotti si gode la sua creatura, più forte della stanchezza psicofisica lasciata dalla super sfida di Champions con il Psg e della rabbia genoana e stasera, con soli tre punti di ritardo dalla Juventus, si siederà davanti alla tv chiedendo aiuto al suo vecchio Milan. In ogni caso vivrà una sosta serena. Juric meno. La sua panchina è a rischio. Preziosi, insultato dalla Gradinata Nord anche con uno striscione di cattivo gusto, potrebbe decidere di richiamare Ballardini o lanciarsi su nuove strade: in corsa Davide Nicola e Cesare Prandelli. La partita è condizionata dalla pioggia e sospesa dopo un’ora per tredici minuti. Pioggia feroce e una tromba d’aria sul porto. Ma anche quando si riprende il campo è allagato e azzera i valori tecnici: sembra più pallanuoto che calcio. I due allenatori vorrebbero fermarsi. Alla fine va bene a Ancelotti. La sua squadra comincia bene, morbida e elegante, ma dopo il palo di Insigne a portiere battuto, perde la misura dei colpi e si allunga. Quello che nel primo quarto d’ora sembrava facile, diventa improvvisamente difficile anche perché il Genoa trova equilibrio e coraggio. Dopo la rete di Kouamè, di testa sul cross di Romulo che sfugge al controllo di Mario Rui, gli azzurri hanno due occasioni ma Allan calcia male e Radu fa un miracolo su Milik.
Nella ripresa Carletto cambia il Napoli e il Napoli cambia ritmo. L’indolenza del primo tempo è sostituita da una sana determinazione. Gli ancelottiani sono la squadra che ha guadagnato più punti (10) da situazioni di svantaggio. Il coraggio di non arrendersi mai.