Corriere della Sera

Un Toro da incubo aiuta il sogno del Parma

Senza alibi i granata battuti in casa. Belotti: «Giusto che i tifosi abbiano fischiato»

- Torino Parma 1 2 Giampiero Timossi

Sorpresa. Quest’estate il Parma non sapeva quale categoria avrebbe meritato. Quarantaci­nque giorni prima di Natale segna due reti nel primo tempo, batte in trasferta il Torino e lo aggancia a quota 17. Nessun regalo, zero alibi, lo spiega anche l’allenatore sconfitto, il granata Walter Mazzarri: «Abbiamo sbagliato troppo, direi tutto. La cosa che mi fa riflettere di più? Un altro gol preso nei primissimi minuti, come contro il Napoli e la Fiorentina». Stop. Il Parma di Roberto D’aversa, sale al settimo posto. Poi a chi gli chiede quali altre «sorprese» può riservare la sua squadra, l’allenatore dei parmensi risponde secco: «La salvezza è il nostro obiettivo. Viste le premesse di quest’estate legate ai dubbi sulla categoria, direi che stiamo vivendo un sogno».

I sogni vanno aiutati. Non sorprende la scelta del Parma di confermare l’allenatore delle due promozioni, un esordiente per la serie A. D’aversa, da calciatore partì nel Milan, «dove serviva per entrare nella gabbia di Milanello e prendere qualche calcio», come gli ricorda scherzando l’ex compagno Alessandro Costacurta. Forse il suo attuale successo come allenatore nasce in quella «gabbia». Il Parma parte In rete Roberto Inglese, autore del secondo gol del Parma, a caccia del pallone con il granata Aina Ola (Ansa) con un 4-3-3 che in fase difensiva mostra tutta la concentraz­ione degli apprendist­i, mentre in attacco sfrutta le raffiche di vento prodotte da Gervinho (suo l’1-0 dopo 9’ e un pasticcio Izzo-nkoulou), la classe di Roberto Inglese (suo il raddoppio al 25’ e la traversa dopo 9 minuti della ripresa) e le esperte incursioni di Biabiany.

La rete dell’1-2 di Daniele Baselli (tra i meno peggio) arriva al 36’, ci sarebbe tutto il tempo per recuperare. Mazzarri cerca di «sorprender­e» l’avversario ritardando il cambio a inizio ripresa, fuori un difensore (Djidji), dentro Zaza. Non basta, il coraggio del tecnico granata non viene ripagato. I meccanismi di gioco? Quelli visti (chiarament­e) nelle ultime due sfide sono rimasti negli spogliatoi di Genova. Zaza fa il resto: un fallo in area avversaria alla prima giocata e a seguire una palla persa che permette agli ospiti di sfiorare traversa e terza rete. Fa (comunque) meglio Andrea Belotti, che non riesce a rispondere con un gol alla mancata convocazio­ne in azzurro, ma che in campo mette il cuore e dopo la faccia: «È giusto che i tifosi abbiano fischiato, ci tengono a vedere una grande partita e il Toro vincere. Stavolta è stato tutto il contrario». Zero alibi, anche se alla classifica mancano cinque punti «trafugati», pure se l’arbitro Massa sorvola sul fallo di Gagliolo che stende De Silvestri lanciato verso il portiere Sepe e poi se ne infischia della Var su un intervento in area ai danni di Belotti. Chiude Mazzarri: «Abbiamo meritato la sconfitta, dobbiamo lavorare. Del resto non parlo». E per qualcuno questa è una sorpresa.

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Mazzarri Abbiamo sbagliato troppo, direi tutto La cosa che mi fa riflettere? Un altro gol preso nei primissimi minuti, come contro Napoli e Fiorentina

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