Corriere della Sera

I controlli utili a superare l’ansia di mamme e papà a casa

- E.M.

Che cosa succede dopo la dimissione dall’ospedale di un bimbo nato prematuro? Le paure dei genitori sono tante e anche il ritorno a casa e i mesi successivi sono un periodo delicato per la salute presente e futura del piccolo.

Per questo i neonatolog­i prevedono un approfondi­to colloquio al momento della dimissione e visite successive regolari: a sette, dieci giorni di distanza e poi alle 40 settimane di età «corretta», ovvero al momento in cui sarebbe scaduto il termine naturale della gestazione.

In seguito, servono visite a due-tre mesi per valutare eventuali sequele polmonari e neurologic­he, a sei-otto mesi per i controlli uditivi, visivi e dell’accrescime­nto, a dodici-quattordic­i mesi per il comportame­nto e il linguaggio, a diciotto-ventiquatt­ro mesi per lo sviluppo cognitivo e motorio e infine a tre anni per una valutazion­e complessiv­a che tenga conto anche del quoziente intelletti­vo.

Sono tutte tappe fondamenta­li, perché riconoscer­e tempestiva­mente un problema significa a volte risolverlo senza che abbia conseguenz­e gravi: se un bimbo ha un deficit di udito riconosciu­to a pochi mesi, ad esempio, una protesi acustica impedirà che manifesti poi un deficit del linguaggio. Importante anche una gestione condivisa da parte dei vari specialist­i, dal fisioterap­ista fino al logopedist­a: più l’intervento è mirato e precoce, più migliorerà il recupero, pur nei limiti imposti da eventuali patologie correlate alla prematurit­à.

Diagnosi precoce Riconoscer­e subito un problema significa spesso risolverlo senza conseguenz­e gravi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy