Corriere della Sera

Le nuove Terapie intensive? Più accoglient­i e «smart»

- E.M.

L’accesso h24 dei genitori non è l’unico elemento che rende una terapia intensiva neonatale «a misura di bambino». Ecco perché i nuovi reparti vengono costruiti seguendo una filosofia nuova, senza stanze uniche, ma con ambienti separati che attutiscan­o l’impatto del neonato col mondo. Un esempio è la nuova terapia intensiva neonatale della Fondazione Monza Brianza per il Bambino e la sua Mamma, all’interno dell’ospedale San Gerardo di Monza, realizzata secondo un modello all’avanguardi­a già sperimenta­to in ospedali d’eccellenza statuniten­si ed europei e presentata nelle scorse settimane al congresso dell’union of European Neonatal and Perinatal Societies.

Qui l’attenzione alla bellezza dell’ambiente è parte della terapia, con arredi confortevo­li, colori scelti con cura e stanze singole per le famiglie. La gestione dei trattament­i è garantita da una piattaform­a di monitoragg­io centralizz­a- ta: i parametri vitali dei bimbi vengono ricevuti dai sanitari su dispositiv­i simili a smartphone, eliminando così suoni e luci continui.

Nelle nuove terapie intensive un occhio di riguardo poi è sempre dedicato al dolore dei neonati. Le linee guida sottolinea­no che gli interventi dolorosi devono essere eseguiti rispettand­o il ciclo sonno-veglia del bimbo, dandogli zucchero per bocca, tenendolo in una posizione comoda che gli consenta comportame­nti di auto-consolazio­ne, avvolgendo­lo in tessuti morbidi e sempre alla presenza dei genitori.

Quiete I parametri vitali sono inviati da dispositiv­i elettronic­i per evitare suoni e luci continui

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