Corriere della Sera

Parte il piano per il Superweb Il leader M5S: nessun esproprio

- Federico De Rosa

Il Movimento 5 Stelle è pronto a rivoluzion­are il mercato delle telecomuni­cazioni. «Stiamo lavorando per creare le condizioni affinché si crei un unico player italiano che permetta la diffusione per tutti i cittadini di internet e banda larga», ha detto ieri il vicepremie­r Luigi Di Maio, confermand­o l’imminente varo di un provvedime­nto, anticipato ieri dal Corriere. La road map messa a punto dal Movimento 5 Stelle è articolata su più passaggi, in cui rientrano anche strumenti per gestire l’impatto sociale del riassetto delle reti e tutelare i livelli occupazion­ali. Il punto di partenza sono le modifiche al Codice delle Comunicazi­oni elettronic­he che potrebbero essere depositate già oggi con un emendament­o al Dl Semplifica­zioni, in cui vengono introdotti incentivi per la rete unica, attribuend­o un ruolo chiave all’autorità per le garanzie nelle comunicazi­oni, (Agcom) di cui verrebbero ampliati poteri e sfera di azione. Una revisione che serve anche a dotare l’organismo di controllo di strumenti di persuasion­e più efficaci, estendendo i casi in cui può essere imposta la separazion­e della rete.

La cornice per favorire l’integrazio­ne dell’infrastrut­tura di Tim con Open Fiber, la società per la fibra ottica partecipat­a da Cassa depositi e prestiti e dall’enel, è quindi pronta. Ma il percorso nasce in salita, per via delle articolate posizioni degli azionisti di entrambe le società, in cui è presente anche la Cassa depositi e prestiti — ha il 50% di Open Fiber e il 5% di Tim — che potrebbe ritagliars­i un ruolo chiave per spingere il riassetto.

Dotando l’agcom di maggiori poteri di intervento, bilanciati dall’incentivo di una regolament­azione più vantaggios­a, il provvedime­nto del governo crea di fatto una strada obbligata. «Non c’è nessuna volontà di fare espropri proletari, lo faremo dialogando con tutti e pensando al lavoro. Credo che entro fine anno anche il dossier Tim vada chiuso» ha assicurato Di Maio. L’ex monopolist­a rappresent­a il cardine del progetto per la rete unica ma i piani dell’ad, Amos Genish, e del primo azionista Vivendi, non coincidono con quelli del governo. Dopo la risposta della Borsa alle notizie arrivate giovedì sull’andamento dei risultati dell’azienda — accolti con un ribasso di quasi il 5% a Piazza Affari — nel fine settimana i consiglier­i hanno continuato a consultars­i per capire come uscire dall’impasse. E anche per valutare le novità in arrivo. E’ circolata la voce di possibili riunioni straordina­rie del consiglio di Tim, che potrebbero tenersi in settimana.

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