Parte il piano per il Superweb Il leader M5S: nessun esproprio
Il Movimento 5 Stelle è pronto a rivoluzionare il mercato delle telecomunicazioni. «Stiamo lavorando per creare le condizioni affinché si crei un unico player italiano che permetta la diffusione per tutti i cittadini di internet e banda larga», ha detto ieri il vicepremier Luigi Di Maio, confermando l’imminente varo di un provvedimento, anticipato ieri dal Corriere. La road map messa a punto dal Movimento 5 Stelle è articolata su più passaggi, in cui rientrano anche strumenti per gestire l’impatto sociale del riassetto delle reti e tutelare i livelli occupazionali. Il punto di partenza sono le modifiche al Codice delle Comunicazioni elettroniche che potrebbero essere depositate già oggi con un emendamento al Dl Semplificazioni, in cui vengono introdotti incentivi per la rete unica, attribuendo un ruolo chiave all’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, (Agcom) di cui verrebbero ampliati poteri e sfera di azione. Una revisione che serve anche a dotare l’organismo di controllo di strumenti di persuasione più efficaci, estendendo i casi in cui può essere imposta la separazione della rete.
La cornice per favorire l’integrazione dell’infrastruttura di Tim con Open Fiber, la società per la fibra ottica partecipata da Cassa depositi e prestiti e dall’enel, è quindi pronta. Ma il percorso nasce in salita, per via delle articolate posizioni degli azionisti di entrambe le società, in cui è presente anche la Cassa depositi e prestiti — ha il 50% di Open Fiber e il 5% di Tim — che potrebbe ritagliarsi un ruolo chiave per spingere il riassetto.
Dotando l’agcom di maggiori poteri di intervento, bilanciati dall’incentivo di una regolamentazione più vantaggiosa, il provvedimento del governo crea di fatto una strada obbligata. «Non c’è nessuna volontà di fare espropri proletari, lo faremo dialogando con tutti e pensando al lavoro. Credo che entro fine anno anche il dossier Tim vada chiuso» ha assicurato Di Maio. L’ex monopolista rappresenta il cardine del progetto per la rete unica ma i piani dell’ad, Amos Genish, e del primo azionista Vivendi, non coincidono con quelli del governo. Dopo la risposta della Borsa alle notizie arrivate giovedì sull’andamento dei risultati dell’azienda — accolti con un ribasso di quasi il 5% a Piazza Affari — nel fine settimana i consiglieri hanno continuato a consultarsi per capire come uscire dall’impasse. E anche per valutare le novità in arrivo. E’ circolata la voce di possibili riunioni straordinarie del consiglio di Tim, che potrebbero tenersi in settimana.