Corriere della Sera

Milano, l’acqua, le opere d’arte Il Fai riscopre i tesori dei Navigli

Lezioni (e passeggiat­e) lungo i canali che hanno dato identità alla città

- di Elisabetta Andreis

Sotto, le acque dei Navigli. Sopra, i tesori di Milano: monumenti, piazze, strade, palazzi. Il Fai organizza venti lezioni di storia dell’arte aperte a tutti per ripercorre­re in una ideale passeggiat­a quell’itinerario oggi nascosto dal cemento. Il Fondo Ambiente Italiano guidato da Andrea Carandini prende le mosse dalla storica pièce teatrale di Carlo Bertolazzi El nost Milan, rimessa in scena negli anni 50 da Giorgio Strehler e a sua volta ispirata dal saggio del grande filologo e studioso eclettico Dante Isella La Milano dei Navigli, edito nel 1987 e recentemen­te ristampato. «In questi mesi, nel capoluogo lombardo molto si parla dell’opportunit­à di riaprire i corsi d’acqua: il sindaco Beppe Sala con migliaia di cittadini vorrebbero sanare l’errore fatto quando vennero chiusi. Ma per fare questo passo, è cruciale che tutti acquisisca­no sicurezza circa la bontà della scelta: su queste acque Milano è nata, in queste acque affonda radici e trova la sua originaria identità — nota il vicepresid­ente esecutivo del Fai, Marco Magnifico —. Riscoprirl­a, ripartendo dalla storia e da aneddoti trascurati, vuole dire rafforzare la consapevol­ezza della città. Anche per poterla poi aprire ancora di più, come le grandi capitali internazio­nali». Le lezioni, con il patrocinio del Comune e della Regione e il contributo di Fondazione Cariplo, saranno al mercoledì, presso l’aula Magna dell’università degli Studi: il primo appuntamen­to (dopodomani, 14 novembre, alle ore 18) sarà eccezional­mente gratuito fino ad esauriment­o posti e sul palco parleranno i curatori del corso, gli storici dell’arte Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, che nei mesi saranno supportati da giovani esperti della Statale.

«Dopo aver studiato Michelange­lo, Leonardo, Caravaggio e Tiziano, quest’anno le lezioni non seguono il flusso del tempo ma invece lo spazio, lo scorrere delle acque di una città come Milano», spiega Agosti. La Martesana, Cassina di Pomm, il Tombòn de San Marc e da lì, lungo la cerchia interna, il Fatebenefr­atelli, la Darsena, fino alla Certosa di Pavia. A dare voce alla galleria di testi storici e poesie dialettali

lombarde che accompagne­ranno i racconti (da Bonvesin de La Riva a Carlo Emilio Gadda, da Carlo Maria Maggi a Carlo Cattaneo) sarà l’attrice Anna Nogara, le cui doti — così apprezzate da Isella — si misurano da decenni con la tradizione milanese.

«I temi — continua Agosti — vanno dall’antichità classica alla contempora­neità ma il filo rosso è l’impostazio­ne: sullo spirito nostalgico e consolator­io prevarrà quello progressiv­o. Adesso, nella città moderna di oggi, per riportare alla luce quelle radici, cosa si può e si deve fare?». Saranno poi organizzat­e passeggiat­e guidate alla scoperta dei luoghi raccontati a lezione. La speranza è che arrivino anche molti giovani: per loro oggi è difficile credere, scriveva Dante Isella nel 1987, «che poco più di 50 anni fa, dove gli riuscirebb­e difficile parcheggia­re l’utilitaria, attraccava­no con sicura manovra barconi di oltre 20 metri di lunghezza, carichi di tonnellate di marmo o granito o legna, discesi di chiusa in chiusa fin dalle sponde dell’alto Lago Maggiore».

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Nel capoluogo lombardo si parla di riaprire i corsi d’acqua, ma per fare questo passo è cruciale che tutti siano consapevol­i della bontà della scelta Marco Magnifico vicepresid­ente esecutivo Fai

I temi vanno dall’antichità classica alla contempora­neità. Nella città di oggi per riportare alla luce quelle radici cosa si può e si deve fare? Giovanni Agosti Storico dell’arte

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