Corriere della Sera

José Feliciano: «Canto per il Papa, ma amo Eminem»

- Mario Luzzatto Fegiz

«Il mio papa preferito? Papa Giovanni Paolo II. Ebbi la fortuna di conoscerlo nel 94 e capii subito che era una persona speciale. Trasmettev­a una sensazione unica. Ti faceva dimenticar­e il suo ruolo, la sua carica ed era come se l’avessi conosciuto da sempre». Parola di José Feliciano,73 anni, cantante, musicista, autore e polistrume­ntista di fama mondiale, che sarà uno dei protagonis­ti del tradiziona­le concerto benefico di Natale in Vaticano che si terrà il 15 dicembre alla sala Paolo VI e verrà trasmesso su Canale 5 in prima serata il 24 dicembre. Servirà a finanziare due progetti per due campi profughi, in Iraq e in Uganda. Biglietti già in vendita.

Feliciano, cieco dalla nascita, piace in tutto il mondo. Ogni tanto ama sorprender­e. Prima di un evento sportivo eseguì una sua rilettura molto particolar­e dell’inno nazionale americano. E fu contestato. «Non si può piacere a tutti — spiega Feliciano —. Io ho fatto quello che mi sentivo. Non volevo mancare di rispetto all’inno nazionale. Del resto la mia cifra stilistica è sempre stata quella di rileggere le canzoni a modo mio. La mia versione di “Che sarà” al festival di Sanremo 1971 tradotta in spagnolo ha spopolato in tutto il mondo».

L’artista è particolar­mente legato all’italia. «La mia carriera a livello mondiale è cominciata su quel palco al salone delle feste del Casinò di Sanremo con quella canzone affidata a me e ai Ricchi e Poveri. L’italia è un paese di grandi musicisti e grandi performer. Quello che allora mi stupì di più fu Lucio Battisti e la sua originalit­à sia come autore che come interprete».

Fra mille successi un unico rimpianto: «Non essere riuscito a duettare con Pavarotti che tuttavia ha cantato con Carreras la mia “Feliz Navidad”». Feliciano non fa mistero di essere un cattolico devoto. «Vado regolarmen­te in chiesa, faccio le letture, credo in Dio e mi rammarico molto che molti giovani oggi non credono in niente. Con papa Bergoglio (che incontrerà prima del concerto ndr) sono in perfetta sintonia. E in più abbiamo radici culturali comuni. Entrambi siamo cresciuti a tango argentino»

Nonostante sia un campione del melodico Feliciano adora il rap e dichiara di apprezzare «soprattutt­o Eminem e Snoop Dogg». Lo star system musicale è tutto contro Trump e la sua politica. «Il bello degli Stati Uniti, dove vivo, è che ciascuno può dire ciò che vuole su chiunque».

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José Feliciano, 73 anni, è nato a Porto Rico ed è cieco dalla nascita per un glaucoma

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