Corriere della Sera

«Ho perso per colpa di Ocon, un idiota»

Vince Hamilton, il titolo costruttor­i alla Mercedes

- Daniele Sparisci

Il graffito su un monumento, la vernice per sfregiare un’opera d’arte. Se Lewis Hamilton ieri ha vinto la sua decima gara della stagione e ha regalato alla Mercedes il quinto titolo costruttor­i di fila deve solo ringraziar­e l’atto vandalico di Esteban Ocon. Al 44° giro il francese ha tolto un successo stramerita­to a Max Verstappen mandandolo in testacoda nel tentativo di sdoppiarsi.

Fra le facce raggianti della truppa di Toto Wolff e quelle abbacchiat­e dei ferraristi (il podio di Kimi Raikkonen è poca cosa, Sebastian Vettel è finito su «Chi l’ha visto?») si accende una rissa da pugili algran le bilance delle verifiche. Verstappen si scaglia contro il galletto della Force India. Lo spinge più volte davanti a Valtteri Bottas e al neozelande­se Brendon Hartley che restano impassibil­i. Deve intervenir­e un tecnico della Federazion­e per separarli. Sbaglia l’olandese ma è capitato anche a campioni come Michael Schumacher di perdere la testa. Gli steward lo condannano a due giorni di lavori sociali. Dovrà partecipar­e alle campagne di sicurezza della Fia e recitare il mea culpa. «Ho perso per colpa di un idiota — aveva detto a a caldo il ventunenne della Red Bull — :ho fatto tutto bene, avevo una macchina ma un idiota doppiato mi ha buttato fuori». Il suo team principal, Christian Horner, la mette giù ancora più dura: «È stato fortunato Ocon a cavarsela con una spintarell­a, un doppiato non può danneggiar­e in questo modo il leader della corsa».

I commissari hanno affibbiato al francese 10”, una punizione leggera. Lui non chiede scusa, anzi dice che rifarebbe la stessa manovra e spruzza veleno su Max: «Si dovrebbe vergognare, ha cercato di tirarmi un pugno». Ma non spiega il perché di tanta aggressivi­tà (in pista) in un confronto assolutame­nte impari. Lasciamo perdere le teorie del complotto, quelle che sostengono che Ocon in quanto pilota in orbita Mercedes, avrebbe voluto dimostrare la sua fedeltà sperando di giocarsi un sedile nel 2020 (quando scadrà il contratto di Valtteri Bottas). È surreale pensare che la Mercedes possa ragionare in un’ottica del genere, consideran­do anche che il francesino la prossima stagione, quasi certamente, la vivrà da spettatore. Deve cedere il posto a Lance Stroll, il figlio del miliardari­o canadese che ha salvato la Force India dal fallimento.

Se sia stato un fallo di frustrazio­ne o una vendetta per vecchie ruggini nate addirittur­a sui kart, una cosa è certa. Verstappen non lo perdonerà mai. «Sono io il vincitore, di ciò che dice la gente non mi

importa» ripeteva dal secondo gradino del podio. Partiva quinto, ha illuminato la terra di Ayrton, si è divorato Mercedes e Ferrari facendo sembrare semplici sorpassi incredibil­i. Ha trattato le gomme con i guanti per scappare al galoppo. Non si aspettava di essere disarciona­to da un cavallucci­o imbizzarri­to.

Vettel Gara iniziata male e finita peggio, macchina difficile da guidare e senza velocità

 ??  ?? ScintilleI­l contatto tra Ocon e Verstappen che è costato la vittoria all’olandese. Nel tondo la rissa tra i due(Getty Images)
ScintilleI­l contatto tra Ocon e Verstappen che è costato la vittoria all’olandese. Nel tondo la rissa tra i due(Getty Images)
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