Corriere della Sera

Podio Kimi, ci si consola con Leclerc

- D. spa.

L’ultimo obiettivo, il campionato costruttor­i, è svanito a Interlagos insieme alla Ferrari. Sembrava tutto apparecchi­ato per il meglio, la macchina andava forte e la strategia di far qualificar­e i due piloti con le gomme più dure pareva quella giusta.

L’ottimismo della vigilia è stato spazzato via dalle zampate di Max Verstappen, dalla resistenza di Lewis Hamilton e da problemi misteriosi. Il britannico, in crisi di motore al punto che alla Mercedes si aspettavan­o un ritiro, è riuscito a chiudere alla grande.

Le cose per la Ferrari sono girate male da subito, da quando Sebastian Vettel nel giro di formazione ha accusato un principio di stallo e poi un altro guaio a un sensore. Allo start perde una posizione, poi va lungo e si fa passare da Raikkonen. «Una gara iniziata male e finita peggio». Sesto, cioè ultimo dei primi, non lontanissi­mo dal futuro compagno di squadra Charles Leclerc. Settimo con l’alfa Sauber, ha vinto il Gp degli altri. L’ennesimo ottimo segnale per la prossima stagione, dopo una qualifica coraggiosa del monegasco.

La fotografia della resa di Sebastian è quando lascia passare Kimi perché lui non ha il passo per lottare per il podio. Ma nel complesso la Rossa ha fatto un passo indietro rispetto alle buone prove di Austin e Messico. «La macchina era difficile da guidare, non avevo velocità sul dritto» spiega Seb svelando i veri mali della trasferta brasiliana. Iceman, decisament­e più brillante e bravo a difendersi da Ricciardo nel finale che montava mescole più veloci, è riuscito a liberarsi di Bottas solo grazie al gioco dei pit stop: «Il problema più grande è stato non riuscire a passare subito le Mercedes».

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