Sandra, la bambina anti-armi: «Mamma, mi hanno sparato»
Uccisa in cameretta da una pallottola vagante. I suoi temi sulla violenza
senso. C’è qualcosa di troppo nero nella criminalità dei neri. E in quanto afroamericana tutto ciò mi deprime. Molte persone hanno perso la fede nell’america e nella sua capacità di essere un esempio vivente del sogno del Dr. King».
Da allora, negli ultimi due anni, altri dodici ragazzi sono stati uccisi nelle scuole di Milwaukee. Sandra è la tredicesima. Mercoledì scorso la polizia ha arrestato un giovane di 26 anni, Isaac Barnes, con un precedente per omicidio colposo. Nella sua abitazione, non lontano da quella dei Parks, gli agenti hanno trovato un fucile semiautomatico tipo Kalashnikov, il cui calibro coincide con il proiettile che ha centrato la ragazza.
Secondo il New York Times l’uomo stava preparando un agguato in strada alla sua ex fidanzata. Forse con la complicità di un conoscente, Untrell Oden, 27 anni, anche lui fermato dagli agenti. Sheronda Grant, la portavoce del Dipartimento di polizia locale, ha però precisato che: «Il motivo della sparatoria deve essere ancora accertato».
Erano le otto di sera, ha raccontato a una tv locale Tatiana Ingram, la sorella di Sandra: «Ha reagito come se fosse un soldato. È entrata nel soggiorno e ha detto semplicemente: “Mamma mi hanno sparato”. È stata colpita una volta sola, nel petto. Quella pallottola non era per lei». È morta prima ancora di arrivare in ospedale.
«Vedo fino a che punto siamo arrivati e mi si spezza il cuore», commenta il sindaco Tom Barrett, democratico.
Sulla rete, invece, il lutto ha rapidamente lasciato spazio alla discussione sulla facilità di circolazione delle armi nel Wisconsin e negli Stati Uniti.
Ma il commento più lucido resta quello di Sandra, quando rifletteva all’ombra di Martin Luther King: «La verità è che la fede e la speranza in ciò che le persone possono fare, si sono perse a causa delle nostre scelte scadenti. La prima verità è che dobbiamo cominciare a prenderci cura gli uni degli altri. Abbiamo bisogno di essere comprensivi e cercare sempre di metterci nei panni degli altri .... La seconda verità è che dobbiamo avere uno scopo. Noi siamo la futura generazione e abbiamo bisogno dell’istruzione per fare la differenza nel mondo... Non possiamo continuare a scaricare la responsabilità sugli altri. La responsabilità è nostra... non possiamo evitarci come se fossimo navi nella notte». Firmato Sandra Parks, undici anni. Spazzata via a 13 dalla «violenza senza senso».