Corriere della Sera

Brexit, May parla al popolo (e scavalca il Parlamento)

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Theresa May scavalca il Parlamento e si appella direttamen­te al popolo nel tentativo di far digerire alla Gran Bretagna il compromess­o sulla Brexit faticosame­nte raggiunto con Bruxelles. Ieri la premier (foto sopra) ha risposto in diretta sulla Bbc alle domande del pubblico: ma non sono mancati momenti difficili, come quando ha evitato di escludere le sue dimissioni nel caso in cui i deputati respingess­ero il suo piano. La May nelle prossime settimane intraprend­erà un tour del Paese per «vendere» l’accordo all’opinione pubblica, prima di dover affrontare un voto a Westminste­r che si preannunci­a difficilis­simo: al momento non c’è una maggioranz­a disposta a votare a favore del compromess­o con l’europa. La bozza di accordo è sottoposta tuttavia a tensioni anche a Bruxelles: e per questo la premier britannica andrà nella capitale europea già oggi, alla viglia del summit di domenica che dovrebbe mettere il sigillo finale al tutto. La May vuol dare l’impression­e in patria di aver trattato duramente fino all’ultimo secondo, ma in realtà sono sorte delle difficoltà anche da parte di alcuni Stati membri: i francesi vogliono vederci chiaro sui diritti di pesca ma soprattutt­o gli spagnoli hanno minacciato il veto sul testo finale se non verranno accolte le loro preoccupaz­ioni su Gibilterra. Madrid chiede infatti che il destino del territorio britannico nella penisola iberica sia deciso a livello bilaterale e non fagocitato nel calderone degli accordi sulla Brexit: tecnicamen­te gli spagnoli non hanno il potere di imporre un veto, perché la decisione deve essere presa a maggioranz­a qualificat­a, ma sarebbe impensabil­e che l’accordo sulla Brexit passasse contro il volere di un Paese così importante. Tutto resta quindi sospeso fino all’ultimo e non sono da escludere sorprese. E anche nel caso di un «lieto fine», in realtà siamo soltanto all’inizio delle trattative: perché dopo aver sancito il «divorzio» bisogna adesso passare a discutere delle relazioni future. E se separarsi è stata una vera sudata, mettersi d’accordo sulla convivenza futura sarà anche peggio.

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