Mattarella: le offese sui social possono distruggere
Il capo dello Stato agli atleti paralimpici: «Il vostro movimento è cultura, è la vittoria di tutti»
ROMA L’introduzione nell’enciclopedia Treccani di un nuovo lemma — paralimpico: che definisce in maniera «corretta e adeguata» le attività degli atleti con disabilità fisiche — ha offerto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’occasione per suggerire una riflessione sull’uso delle parole. Un invito a tutti a saper pesare le parole, quello del capo dello Stato, rivolto in particolare a chi sulla Rete si accanisce contro il prossimo utilizzando i social network: «Le parole — ha dunque detto il presidente — possono aiutare oppure creare un danno. La scelta è nostra. E basta fare un giro sul web per constatare che ci sono parole che aiutano, e costruiscono, e parole che offendono e distruggono. Dipende dall’uso che se ne fa...».
Il capo dello Stato ha voluto partecipare alla stazione Tiburtina alla chiusura del Festival della cultura paralimpica per testimoniare agli atleti, e ai presidenti Luca Pancalli (Cip) e Giovanni Malagò (Coni), che lo sport, praticato a tutti i livelli e talvolta superando difficoltà inimmaginabili, «è uno straordinario veicolo di cultura». E se nel linguaggio comune ora si consolida il lemma paralimpico, la società fa un passo in avanti: «Questa è un’occasione particolare — ha detto Mattarella rivolto al direttore generale della Treccani, Massimo Bray — perché il movimento paralimpico è cultura e questo incontro con la Treccani rappresenta una sfida per la società che fa progredire il nostro Paese su questo terreno».
Davanti agli atleti paralimpici, rappresentati dalla schermitrice plurimedagliata Bebe Vio, il capo dello Stato, riferendosi alla forza di volontà che accompagna chi non solo nello sport parte in posizione svantaggiata rispetto agli altri, ha anche aggiunto: «Quando si abbatte una barriera è un successo per tutta la comunità. Tanti pregiudizi sono stati superati grazie alla maturazione del nostro Paese... E questo movimento è una testimonianza positiva nella comunità nazionale. Oggi la disabilità è vista con occhi diversi anche grazie allo sport».
Nel suo messaggio inviato all’autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), Mattarella è poi tornato a sottolineare il valore della libertà di stampa. Un intervento per nulla scontato visto che si tratta del secondo monito in questa direzione fatto nell’arco di poche settimane: «Il bene publico dell’informazione rientra nel novero dei diritti di rilevanza costituzionale... e dinanzi alle note criticità che hanno investito i media è essenziale un impegno collettivo per coniugare l’innovazione con i valori del pluralismo, della trasparenza, del confronto, e della veridicità dei contenuti».