Tim-open fiber, Gubitosi stringe sul piano Lega e M5S divisi sulla tutela dei posti
Nel fine settimana riunioni con la prima linea. Il «giallo» del documento sulla rete
Rallenta la marcia del governo sulla rete unica. L’emendamento depositato dal Movimento 5 Stelle al Dl fiscale con cui vengono introdurre incentivi alle aggregazioni delle reti, un nuovo regime tariffario e maggiori poteri per l’agcom, sta dividendo gli alleati di governo. Il testo è stato integrato da un sub emendamento della Lega, e da uno ulteriore presentato dal relatore Emiliano Fenu (M5s). Ieri era previsto il voto in commissione Finanze del Senato, che è stato rinviato a lunedì. «Stiamo lavorando per una sintesi politica su questo tema» ha spiegato il leghista Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze, «è una partita estremamente importante» ha aggiunto, spiegando che la maggioranza «si riserva una ulteriore elaborazione», acquisendo anche ulteriori «valutazioni politiche dei colleghi». I tempi si allungano.
C’era già stato un primo confronto tra gli alleati di governo dopo che il sub emendamento della Lega aveva cancellato la clausola che legava le nuove tariffe alle garanzie occupazionali. Un punto irrinunciabile per M5S, che infatti è tornato nell’emendamento riformulato. Ma anche l’ultima versione messa a punto giovedì sera avrebbe sollevato perplessità. Nel fine settimana il confronto proseguirà per chiudere l’esame del provvedimento lunedì e inviare il testo in Aula entro la giornata. L’obiettivo è di arrivare al via libera finale di Palazzo Madama entro martedì.
Sarà un fine settimana di lavoro anche per Tim. Il nuovo amministratore delegato Luigi Gubitosi sta rapidamente prendendo in mano le redini del gruppo telefonico. Dopo la riunione di lunedì, ieri ha convocato di nuovo un management meeting con la prima linea e nel fine settimana sono previste altre riunioni operative. Un incontro positivo, dice chi vi ha partecipato, in cui Gubitosi ha assicurato che lavorerà a stretto contatto con il management, anche per valorizzare le loro idee. È stato invece rinviato lo Strategy Day — l’appuntamento in cui i manager aggiornano il consiglio d’amministrazione sull’avanzamento dei vari dossier — previsto per martedì.
Intanto è sorto un piccolo giallo sul piano diffuso mercoledì da «il Messaggero», attribuito al ministero dello Sviluppo economico, per l’integrazione tra la rete Tim e Open Fiber. Il ministero ha smentito di aver predisposto quel documento, che avrebbe invece origine dentro alla stessa Tim. Nella newsletter diffusa ieri da Astrid, il think tank presieduto da Franco Bassanini, numero uno di Open Fiber, «l’appunto sulla separazione volontaria della rete Tim e fusione con la rete Open Fiber» viene definito come una «nota di Stefano Siragusa» ossia «un documento redatto da un dirigente Tim». Siragusa è il capo della divisione «Wholesale Infrastructures Network & Systems Officer», della rete, e il documento sarebbe stato scritto il 13 novembre, poche ore dopo l’uscita di scena di Amos Genish. Non è chiaro se si tratti di un documento interno di lavoro o di un’iniziativa estemporanea del manager. Ieri al management meeting Gubitosi non ha accennato a nulla. Ma Siragusa rischia.