Museo del design alla Triennale: si parte l’8 aprile
L’annuncio di Stefano Boeri
SHANGHAI l’8 del del aprile Mobile, design Castiglioni, la 2019, Le genialità italiano il intuizioni nuovo il giorno la di a Museo fantasia Milano, Bruno di prima Achille permanente Munari. di alla del Vico e Triennale: Salone Pier Magistretti, Aprirà Giacomo 1.400 espositivo Prodotti metri eterni con quadrati il che meglio hanno (per del ora) fatto made di la spazio storia in Italy. dell’abitare L’annuncio italiano arriva nel da Shanghai: mondo. ospite della trasferta cinese del Salone del Mobile, Stefano Boeri, presidente della Triennale, tiene una master class sul Geodesign; spiega i rischi del cambiamento climatico di cui le città sono prima causa e prima vittima; ricorda Broken Nature: Design takes on Human Survival, la XXII Esposizione internazionale (sempre alla Triennale) curata da Paola Antonelli: architetti e artisti pronti a interrogarsi, dal primo marzo al primo settembre 2019, sulla sostenibilità del vivere.
È un invito a visitare Milano, a cogliere spunti e suggerimenti per un’architettura responsabile, in grado di rispettare l’ambiente e di riparare gli errori fatti finora. «Sarà una grande occasione per riflettere insieme», dice Boeri. Poi cala l’altra carta: «A Milano, dalla prossima primavera — anzi, dal prossimo 8 aprile — ci sarà finalmente un museo permanente del design». Non grandi pezzi esposti a rotazione (come è successo dal 2007 fino a quest’anno), ma un luogo specifico in cui celebrare il progetto e «incontrare le storie del design italiano», aggiunge con orgoglio. E contemporaneamente fa alcuni nomi del comitato scientifico chiamato a occuparsi del museo: Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile, Paola Antonelli, gli architetti Piero Lissoni, Mario Bellini, Michele De Lucchi, Patricia Urquiola, Antonio Citterio, Fabio Novembre. Direttore: l’architetto inglese Joseph Grima, responsabile artistico della scuola di design di Eindhoven. Garante dell’operazione, il ministro dei Beni
culturali, Alberto Bonisoli: «Con lui abbiamo aperto un dialogo significativo e molto proficuo».
Sul maxischermo dello Shanghai Exhibition Centre — dove è in corso fino a stasera la terza edizione del Salone del Mobile a Shanghai, trasferta in Cina con 123 marchi italiani e ottime prospettive di affari — passano le immagini della Triennale, il progetto di Giovanni Muzio, la grande vetrata sul parco Sempione, il cantiere del Palazzo dell’arte aperto nel 1931 e chiuso nel 1933.
Fotografie in bianco e nero e suggestioni, poi Boeri torna a parlare — al silenziosissimo e attentissimo pubblico cinese — di città, dell’oggi, delle emergenze climatiche del mondo: «Solo dai tessuti urbani — avverte — possono partire soluzioni concrete per risolvere il problema del riscaldamento globale. Per questo dobbiamo riportare la natura nelle città. Il Bosco verticale — con tutte le sue emanazioni — non è altro che il tentativo di rendere più verdi le metropoli. Dove non è possibile farlo con grandi parchi — Central Park con i suoi 20 mila alberi nasce nel 1857 — possiamo progettare foreste verticali e superconcentrate».