Mattarella premia i vincitori del Balzan 2018
Ipremi in totale sono quattro e sono stati consegnati ieri a Roma, nella sede dell’accademia nazionale dei Lincei, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La Fondazione Balzan per l’edizione 2018 del suo prestigioso riconoscimento ha scelto Eva Kondorosi (Ungheria/francia), per l’ecologia chimica, Detlef Lohse (Paesi Bassi/germania) per la dinamica dei fluidi, Jürgen Osterhammel (Germania), per la storia globale, Marilyn Strathern (Gran Bretagna) per l’antropologia sociale. I quattro premi annuali hanno un valore di 750 mila franchi svizzeri (670 mila euro) per ciascuna delle quattro materie: metà della cifra va destinata obbligatoriamente dai premiati a progetti di ricerca. Ai premi appena citati ne va aggiunto un altro ancora, (economicamente) più consistente (pari a 890 mila euro), per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli, che è stato consegnato all’organizzazione Terre des hommes (Svizzera). La cerimonia si è svolta alla presenza dei presidenti della Fondazione internazionale Balzan «Premio», Enrico Decleva, e «Fondo», Gisèle Girgis-musy. Secondo consuetudine ogni premiato, presentato da Luciano Maiani (presidente del Comitato generale Premi), ha pronunciato un discorso. Nelle motivazioni per il premio a Eva Kondorosi, si legge: «Per i suoi importanti contributi all’ecologia chimica tramite studi di avanguardia sulla biologia molecolare della simbiosi tra piante leguminose e batteri azotofissatori». A Detlef Lohse il premio è andato per «i suoi eccezionali contributi (...) in campi come quello della transizione verso la turbolenza nella convezione di Rayleigh-bénard». Il merito di Jürgen Osterhammel è legato al «suo metodo, che unisce in un ammirevole equilibrio il rigore della ricerca empirica e l’apertura verso ampie prospettive, sia attraverso la comparazione sia attraverso lo studio di storie interconnesse». Nel campo dell’antropologia sociale, Marilyn Strathern è stata premiata «per la sua critica alla visione occidentale del genere e della parità». Il premio per la pace è andato a Terre des hommes «per l’impegno e per il progetto Simsone nella regione di Segou nel Mali che permette, formando assistenti sanitari in loco, di salvare neonati al momento del parto». (k. d’a.)