«Il ragazzo davanti a me non si muoveva più»
I racconti: lì non si respirava, dalla security ordini contrastanti. L’ipotesi di una lite
«Siamo vivi per miracolo, siamo stati fortunati perché siamo riusciti a venire fuori da quel posto...»: Nicola Serrani, 21 anni, di Montemarciano (Ancona), era all’interno della discoteca Lanterna Azzurra, quando è scoppiato il caos. Sabato mattina, ancora sotto choc, ha ricostruito quanto accaduto nel locale: «Ero con la mia fidanzata, all’improvviso abbiamo capito che nell’aria c’era qualcosa di strano, non riuscivamo a respirare. Abbiamo visto la gente che scappava, pensato a una rissa e anche noi ci siamo allontanati in fretta seguendo gli altri, ma siamo rimasti intrappolati su una scala che portava all’unica uscita aperta in quel momento. Era impossibile muoversi, eravamo schiacciati, le persone cadevano una sopra l’altra. Non so come, ma siamo riusciti a metterci in salvo». Il giovane ha riportato solo graffi e contusioni, la ragazza è rimasta ferita alle gambe, ma in modo non grave.
Dal racconto dei testimoni emerge anche un giallo. Come è stata gestita la fase di emergenza dalla security interna? Secondo la ricostruzione di una sedicenne di Falconara, «sembravamo tutti impazziti, cercavamo di raggiungere l’uscita, ci bruciavano gli occhi, la gola e il naso. Ma i buttafuori ci dicevano di restare dentro». Altri giovani invece sarebbero stati invitati a scappare proprio dagli addetti alla security, come riferito da una sedicenne di Senigallia, una dei tanti liceali della cittadina marchigiana che si erano dati appuntamento per una sorta di festa studentesca, intervistata da Corriere Tv: «Quando è scoppiato il caos, ero con una mia amica e non riuscivamo a capire che cosa stesse accadendo, un buttafuori ci ha detto che dovevamo uscire subito, ma ci siamo ritrovati tutti ammucchiati su un vialetto. Poi è crollata la balaustra, io sono caduta, un ragazzo sotto di me mi ha afferrato e mi ha chiesto di aiutarlo, ma non potevo fare nulla. Io sono stata tirata via da altre persone e ho visto quel ragazzo morire davanti ai miei occhi».
«Scene da brividi» dice Greta Narducci, 19 anni, di Imola, scesa nelle Marche per trascorrere il weekend dell’immacolata con il fidanzato di Montemarciano, rimasta ferita a un piede, «l’aria era irrespirabile, avevo persone sopra e sotto di me, sentivo urla disperate di dolore, eravamo tutti terrorizzati. Qualcuno, non so chi, mi ha tirato su dopo che ero caduta e mi ha salvato». In molti hanno sentito nell’aria odore acre e avvertito il bruciore agli occhi e, da quanto trapelato, gli investigatori avrebbero raccolto le testimonianze di chi ha visto un giovane incappucciato lanciare qualcosa fra la folla, scatenando il panico. Alessandro, 16 anni, ha raccontato che tutto è partito da una lite e ha parlato di un video: «Si vede un ragazzo salire sul cubo, girarsi e spruzzare lo spray».
Avevo persone sopra e sotto di me Qualcuno, non so chi, mi ha tirato su e mi ha salvato la vita Parevano tutti impazziti, noi cercavamo l’uscita e ci bruciavano gli occhi, la gola e il naso