La «difesa» spiegata in 5 punti

Polizia e Gendarmeria francesi hanno affrontato le proteste con tattiche diverse. Le sintetizziamo. Primo: un aumento delle forze, 8 mila agenti solo a Parigi, il doppio rispetto al disastro di una settimana fa. Secondo: hanno adottato filtri prima dei cortei con fermi massicci. Terzo: ai tradizionali schieramenti fissi, in difesa di siti particolari, hanno aggiunto l’aumento di compagnie di intervento. Il ministero ha puntato su «mobilità e reazione». Nella prima parte della giornata, al minimo accenno di barricata, le unità hanno risposto ricorrendo a idranti, blindati (una novità) e team a cavallo. Largo impiego di lacrimogeni e granate stordenti. Quarto: in diverse occasioni dai plotoni messi a chiudere una strada sono sbucate squadre di poliziotti con equipaggiamento leggero che hanno cercato di eseguire fermi e disperdere i più violenti. Colpiva la presenza della Brigata criminale con scudi, caschi, scarpe da ginnastica e abiti scuri. Un bracciale rosso li identificava come agenti. Quinto: la Prefettura ha cercato di mantenere l’iniziativa, spostando spesso i reparti e la cosa ha funzionato. Ma non ha evitato che, nel pomeriggio, i teppisti siano riusciti a far danni. Sesto: cosa accadrà nel lungo termine? Per quanto tempo è possibile impegnare decine di migliaia di uomini in ordine pubblico? La risposta non può essere «di polizia», ma politica.

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