Forme e colori della natura per i gioielli delle regine di oggi
Ristrutturata la sede meneghina dei due stilisti che diventa anche «forziere» di preziosi pezzi unici
Nel loro (nuovo) forziere, i gioielli da regine risplendevano. Riprodotti in immagini, esposti nelle teche. Per una notte: quella di Sant’ambrogio, quando le stanze blindate e ovattate di Corso Venezia sono state aperte ufficialmente con l’inaugurazione della neo ristrutturata sede milanese della griffe, dopo un incredibile lavoro sia sugli spazi, sia nella scelta dei materiali. Ora è l’onnicomprensivo quartier generale dolcegabbaniano, dove convivono le Alte artigianalità. A partire dall’alta Gioielleria. Molti dei preziosi pezzi delle passate collezioni erano presenti immortalati negli scatti esposti, al collo delle signore oggi proprietarie. Ovvero nei «ritratti di regine», le fedelissime clienti dell’alta Moda, scatti (110) realizzati da Domenico Dolce e ora raccolti in un volume patinato dal titolo Queens, omaggio all’alta Moda di Domenico e Stefano.
Nelle teche, invece, gli oltre 50 pezzi unici, anch’essi per sovrane, ma anche per i re di oggi, legati alla collezione «milanese-sforzesca-leonardesca» sfilata ieri. Pezzi dall’enorme valore, le cui fonti di ispirazione sono la ritrattistica del periodo sforzesco con la sua «regina» dell’epoca, Be- atrice d’este, la consorte di Ludovico il Moro; ma anche il mondo fantastico della natura raccontato dagli erbari. Da un erbario(reinventato) nasce il collier con tormaline Lagoon, smeraldi, diamanti, coralli e perle; ma anche quello con pendente libro: all’interno il ritratto di Beatrice d’este. E per i re? Le immancabili e amatissime spille. Questa volta quelle frutto della rielaborazione degli alamari con cui si chiudevano le cappe che i messeri della corte degli Sforza usavano per coprirsi. E tra questi forse anche Leonardo.