Salini Impregilo e Ihi: sfida italo-giapponese per salvare Astaldi
Nodo ferroviario di Genova e Quadrilatero stradale Marche e Umbria. Metropolitane in Campania e diga del monte Nieddu. I cantieri di Astaldi — che con oltre 11 mila addetti è la seconda società di costruzioni in Italia dopo Salini Impregilo — suscitano interesse da più parti. Almeno in due grandi operatori del settore che hanno messo nero su bianco proposte (per ora) non vincolanti. Altri player, invece, si sono «affacciati», defilandosi successivamente. Ai commissari della procedura di concordato «in bianco» di Astaldi — Stefano Ambrosini, Vincenzo Ioffredi e Francesco Rocchi — sono arrivate due proposte che si possono definire industriali. Un buon segnale in vista della scadenza del 15 dicembre entro cui Astaldi dovrà presentare al Tribunale di Roma un piano di ristrutturazione per ottenere una proroga di 60 giorni e presentare un piano definitivo di salvataggio entro metà febbraio.
Una proposta è quella di Salini Impregilo, che ha 5 progetti in comune con Astaldi — dalla linea 4 della Metro di Milano, all’alta velocità ferroviaria Verona-padova; dalla Strada statale 106 Jonica, all’alta capacità ferroviaria Napoli-foggiabari, fino al tratto ferroviario Bicocca-catenanuova in Sicilia della Messina-catania-palermo — che complessivamente occupano al momento 6 mila persone.
L’altra proposta è di Ihi corporation, gruppo giapponese con un fatturato consolidato di circa 12 miliardi di euro e una significativa presenza nel settore delle infrastrutture (1,3 miliardi di euro). Astaldi e Ihi hanno collaborato in passato alla costruzione del Ponte Osman Gazi in Turchia, il quarto ponte sospeso più lungo del mondo, parte dell’autostrada Gebze-orhangazi-izmir, come pure nell’aggiudicazione
I cantieri
Nel portafoglio di Astaldi la diga del monte Nieddu e diverse metropolitane
del contratto per la realizzazione del ponte sospeso sul Danubio, nell’area di Braila in Romania. Nello scorso mese di maggio, poi, Astaldi e Ihi hanno sottoscritto un accordo strategico di carattere industriale per valorizzare le rispettive competenze e potenzialità attraverso sinergie anche di natura commerciale. Che nella proposta si punta ad ampliare. Due offerte contendenti il cui aspetto chiave, però, è ancora ignoto: il prezzo e le condizioni per il rilancio di Astaldi che i due player sono disposti a offrire.