Il Milan teme l’assalto del Torino
Torna Higuain, sbarca Paquetà, Ibra lontano
i gol segnati al Torino da Gonzalo Higuain nelle 10 partite giocate contro il Torino. Nelle ultime 2 è però rimasto a secco sconfitta per il Torino (con il Parma) nelle ultime nove partite di campionato: il parziale è di quattro vittorie e quattro pareggi MILANO «Non ho tifato contro l’inter: se gufi, poi ti torna indietro». Sarà, ma intanto Rino Gattuso, grazie allo scivolone dei nerazzurri allo Stadium, stasera con il Torino (finora mai sconfitto in trasferta) ha l’occasionissima di catapultarsi a una sola lunghezza dal terzo posto. L’opportunità potrebbe generare ondate di euforia, pericolo che il tecnico dei rossoneri cerca di arginare per una serie di motivi. Il primo è rappresentato dal valore dell’avversario, spinto dall’entusiasmo per il piazzamento in Europa League. «Il Torino è una squadra che abbina tecnica a forza fisica. Ben messa in campo e difficile da affrontare. Senza contare che ha un giocatore che sembra ricalcare con lo stampino le caratteristiche di Suso: parlo di Iago Falque». Del resto, è inutile sprecare energie ingaggiando duelli con i nerazzurri. «L’obiettivo della società non è fare la corsa sui cugini ma arrivare in Champions. Metterei la firma per arrivare quarto dietro l’inter».
Pragmatico al punto giusto, Rino si guarda indietro («sembra passato molto più di un anno dal mio arrivo») senza lasciarsi travolgere dal pessimismo per l’infermeria che un mese fa registrava solo posti in piedi. «Paradossalmente gli infortuni ci hanno compattato». Ieri ha perso Borini per un fastidio alla caviglia (Gazidis ha assistito alla rifinitura) ma ritrova, dopo la squalifica, un Pipita più motivato che mai. Ha segnato solo 5 reti in campionato — bottino che per ora non rende scontato il riscatto a 36 milioni — e ha una gran voglia di spaccare il mondo. «Deve concentrarsi per proporre grandi prestazioni, senza avere la fissazione del gol. Pensi ad aiutare la squadra e la squadra aiuterà lui». Abbassa i toni, Gattuso, anche nei confronti di Montella dopo la polemica sollevata sulla condizione fisica della squadra. «Non ho nulla da dire, gli auguro il meglio e di trovare un lavoro il prima possibile».
Intanto si guarda già al futuro. Questa mattina arriverà a Malpensa Paquetà per assistere alla partita, sottoporsi ai test medici e cercare la casa. Si assottigliano invece le speranze di ingaggiare Ibrahimovic. Lo svedese coltiva delle
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Gattuso Non ho gufato l’inter, firmerei per andare in Champions da quarto
perplessità legate a un cambio di vita radicale per sé e per la famiglia per soli sei mesi. A 37 anni, con un intervento al ginocchio alle spalle, ritiene che sia rischioso accettare la corte del Milan per un lasso di tempo breve (il prolungamento sarebbe subordinato alla qualificazione in Champions League). Del resto i Los Angeles Galaxy, forti del contratto fino al dicembre 2019, fanno muro. Se proponessero un aumento dell’ingaggio (ora di 1,5 milioni) a Ibra, anche le ultime resistenze crollerebbero.