Perché lui russa di più? E che cosa si può fare?
Fino ai 55 anni il problema riguarda in netta prevalenza gli uomini, mentre dopo la menopausa iniziano a soffrirne anche le donne. Le conseguenze sulla salute seguono differenze di genere: la cefalea mattutina è più femminile, la sonnolenza diurna più mas
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La pazienza Secondo alcuni studi a causa del russamento i mariti chiedono da 5 a 7 volte di più la separazione rispetto alle mogli
Diffusione geografica
La patologia è ugualmente diffusa in Occidente e in Oriente. Da una parte a favorirla è l’obesità, dall’altra una mandibola più spesso piccola
R ussare è un disturbo molto diffuso che non solo può risultare insopportabile per il partner con cui si divide il letto e compromettere la relazione di coppia, ma può portare anche a gravi conseguenze per la salute e lasciare una sensazione di stanchezza al risveglio. Si può smettere? «Sicuramente si può attenuare il problema, a volte anche eliminarlo — spiega Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro Medicina per il sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano — e non è un disturbo da trascurare, perché il passo dal russamento alle più pericolose apnee notturne è breve».
Perché si russa
Il russamento è una forma di respirazione rumorosa che si verifica durante il sonno dovuta alla parziale ostruzione delle vie respiratorie. Quando il loro restringimento è completo si ha l’apnea. In sostanza l’aria non riesce a defluire liberamente, facendo vibrare i tessuti e provocando così il fastidioso rumore che disturba il sonno.
Le donne «sopportano»
«Nella nostra esperienza clinica vediamo circa 2 mila persone all’anno alle prese con il russamento — spiega Ferini Strambi — e notiamo che le donne sopportano di più l’uomo che russa, che non il contrario. Secondo alcuni studi gli uomini chiedono da 5 a 7 volte di più la separazione per questo specifico motivo rispetto alle donne. C’è chiaramente un’implicazione culturale, il russare è visto come qualcosa che fanno gli uomini ed è quindi socialmente più tollerato quando a russare è il partner maschile».
Questione di genere
Il problema del russamento fino ai 55 anni è, appunto, prevalentemente maschile. Le donne ne soffrono meno in giovane età, ma dopo la menopausa i cambiamenti ormonali portano a percentuali simili a quelle maschili. «Dopo aver studiato l’intera popolazione di Abbiategrasso (Mi)— aggiunge il professore — abbiamo visto che superati i 55 anni il russamento quotidiano interessa quasi il 20% della popolazione generale».
Il ruolo degli ormoni
Con l’arrivo della menopausa, la donna non ha più la protezione degli ormoni femminili che stimolano l’attività respiratoria e le impediscono di «mettere ciccia» sul collo come accade in genere agli uomini. Se aumentano di peso, i maschi accumulano infatti il 10% del grasso proprio in questa zona.
Colli «taurini»
Il grasso del collo è quello che determina il restringimento delle vie aeree, che si trovano nel tratto oro-faringeo, dietro la gola. «Le dimensioni del collo sono addirittura più importanti del peso corporeo generale quando parliamo di problemi di respirazione. Avere una circonferenza di collo superiore a 43 centimetri nel maschio e a 41 centimetri nelle donne è un fattore che favorisce il russamento e le apnee ostruttive del sonno» chiarisce il professor Ferini Strambi.
Mandibole piccole
Non sono però soltanto il grasso del collo o il sovrappeso in generale a favorire il russamento e le apnee notturne: è da tenere in considerazione anche la struttura delle vie aeree. Nei bambini il problema del russamento è per esempio molto spiccato ma è causato dall’ipertrofia tonsillare. Nell’adulto una predisposizione anatomica rilevante è invece una mandibola molto piccola. «Il problema del russamento e delle apnee nelle popolazioni asiatiche è sostanzialmente sovrapponibile alle popolazioni europee e americane dove l’obesità è più diffusa — aggiunge Ferini Strambi — . Questo perché gli asiatici, pur essendo meno grassi e con un collo sottile hanno una mandibola piccola con retrognazia (l’anomalia caratterizzata dallo spostamento all’indietro della mascella superiore, ndr): il che significa una maggiore possibilità di russamento perché si restringe il passaggio dell’aria nella gola».
I rischi per la salute
Le apnee provocate dal russare notturno possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e d’infarto in quanto provocano una riduzione dell’ossigenazione del sangue. «Nella donna, in genere, il russamento è meno sonoro rispetto all’uomo — sottolinea l’esperto del San Raffaele — e anche le apnee tendono ad essere meno gravi, con una durata più breve (creando così meno problemi nell’ossigenazione del sangue). Abbiamo notato che l’associazione tra apnee e rischio cardiovascolare è molto più forte nell’uomo».
Il passaggio alle apnee
In genere i passaggi sono questi: il soggetto comincia a russare solo in posizione supina, poi anche sul fianco, poi ad andare in apnea in posizione supina e infine in qualunque posizione. C’è una sorta di gradualità. Ma nell’uomo, il passaggio dal russamento occasionale alla sindrome di apnea vera e propria richiede 10-20 anni. La donna per fare questo passaggio impiega magari solo un anno. Dopo la menopausa si arriva ad una diagnosi di apnee notturne conclamata, in maniera molto rapida.
Sonnolenza diurna o insonnia?
In genere si dice che la sindrome di apnee ostruttive e il russamento sono causa di sonnolenza diurna, tanto che proprio per questo aumenta la possibilità di avere incidenti stradali, professionali, domestici. L’equazione non è però esatta. L’associazione apnee e sonno durante il giorno è molto vera per gli uomini. Le donne che russano tendono invece a soffrire di insonnia: si svegliano e non si riaddormentano.
Spesso in bagno
Il fenomeno tipico delle apnee è la nicturia, cioè lo svegliarsi spesso di notte a fare pipì: questo è frequente in entrambi i sessi, non solo degli uomini per i quali si pensa sempre a un problema di prostata. In realtà la sindrome di apnee è la prima causa di nicturia per tutti: uomini e donne.
Mal di testa al risveglio
La cefalea mattutina è un altro sintomo tipico del russamento e dell’apnea. Si tratta di un mal di testa che una mezz’ora dopo il risveglio sparisce spontaneamente. Anche in questo caso c’è una differenza tra uomini e donne perché nella pratica clinica è stato visto che è un sintomo molto più frequente nelle donne.
Riposo disturbato
Chi soffre di apnee notturne ha un sonno disturbato perché tende a risvegliarsi per riprendere a respirare, spesso con micro-risvegli di cui non si rende conto. Anche chi russa in maniera abituale ha un sonno disturbato dal partner che cerca di fargli cambiare posizione dando un colpettino o facendo «il verso del gatto».
Meglio dormire su un fianco
Per non russare va evitata la posizione supina, perché questa postura tende ad abbassare i tessuti molli nella parte posteriore della gola impedendo il passaggio dell’aria. Ma basta girarsi su un fianco, perché il problema si attenui e si riduca il rischio di russamento.
Sollevare la testa aiuta
Dormire con un doppio cuscino o alzando lo schienale del letto di una decina di centimetri riduce il rischio di russamento, perché in questo modo non si ostacola la trachea e si evita che le vie aeree superiori si restringano. Non occorre tuttavia dormire da seduti,rischiando di farsi male alla cervicale: in genere può bastare anche soltanto rimanere in una posizione un po’ più sollevata.
A che cosa serve il collarino
C’è un collarino che manda un impulso elettrico quando ci si sposta nel sonno in posizione supina, inducendo a girarsi sul fianco. L’impulso è minimo e non provoca il risveglio.
E a chi serve il «Mad»?
Infine è stato messo a punto uno specifico apparecchio per denti chiamato Mad, un dispositivo di avanzamento mandibolare. È una sorta di bite che spingere in avanti la mandibola, favorendo il passaggio dell’aria nelle vie retrostanti la bocca. Viene utilizzato quando il russare è provocato da una particolare conformazione della mandibola.
Gravità diversa
Nella donna in genere il russamento è meno sonoro rispetto all’uomo e anche le apnee tendono ad essere meno severe, con durata più breve
Semplici rimedi
Usare un doppio cuscino o alzare lo schienale del letto di una decina di centimetri aiuta perché così le vie aeree non si restringono