Corriere della Sera

Strategia già adottata contro pollini e acari

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L’immunotera­pia per le allergie viene già usata per chi non tollera pollini e acari della polvere: le ultime linee guida dell’european Academy of Allergy and Clinical Immunology hanno ribadito che si tratta della strategia più efficace perché fatta nel modo corretto e sui pazienti giusti controlla i sintomi, migliora la qualità di vita e nell’80 per cento dei casi rallenta la marcia allergica, ovvero impedisce di passare da una rinite allergica all’asma, soprattutt­o nei bambini e se si interviene presto. Non tutti però rispondono al trattament­o e uno studio dell’università Tecnica di Monaco, in Germania, ha di recente trovato un modo per capire chi è destinato ad avere i migliori risultati. Adam Chaker, il coordinato­re della ricerca, spiega: «Abbiamo verificato che il risultato finale dipende dalla quantità relativa di alcune cellule del sistema immunitari­o: il rapporto fra diversi tipi di linfociti varia nell’arco dei tre anni del mantenimen­to ma si stabilizza in chi trarrà il maggior beneficio dall’immunotera­pia. Chi è destinato ad arrivare a questo equilibrio può essere individuat­o già dopo la fase iniziale, misurando la quantità di specifici linfociti B e T».

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